”Selezionare attentamente i cibi e le quantità”. E’ questo il principale messaggio che deriva dallo studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha definito le carni rosse e lavorate come a rischio cancro per l’uomo. Ad affermarlo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi. ”Ciò che questo studio indica è che è fondamentale […]
”Selezionare attentamente i cibi e le quantità”. E’ questo il principale messaggio che deriva dallo studio dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che ha definito le carni rosse e lavorate come a rischio cancro per l’uomo. Ad affermarlo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Walter Ricciardi. ”Ciò che questo studio indica è che è fondamentale selezionare i cibi che ingeriamo, tenendo ben presente il fatto che più i cibi sono lavorati e trattati, più sono pericolosi, e minore, quindi, dovrà essere la loro quantità nella nostra dieta”.
Tuttavia, aggiunge, ”è sbagliato creare panico generalizzato”. Certamente, precisa il presidente Iss, lo studio dell’Oms è importante: ”Rappresenta la fase finale di una ricerca durata molti anni, con l’esame di 800 lavori. Ciò che si conferma è che se si assumono giornalmente grandi quantità di carne lavorata, si è esposti ad un rischio notevole di cancro al colon retto. Ma questo – precisa – vale soprattutto per i Paesi dove si fa grande consumo di tali prodotti, come ad esempio in Gran Bretagna. Oltre i 50 grammi giornalieri si va, infatti, incontro a rischi”. Per la carne rossa l’Oms parla invece di ”probabile rischio cancerogeno, se è consumata in quantità importanti”.
Insomma, ”dal punto di vista scientifico nulla di nuovo – rileva Ricciardi – ma l’Oms ha ora ufficializzato un allerta relativo soprattutto alle quantità di consumo per tali prodotti”. Infine, conclude il presidente Iss, ”non va dimenticato il ruolo centrale della Dieta Mediterranea, che si conferma uno dei migliori regimi alimentari”.