Nutri e Previeni 26 Novembre 2020 15:47

Scoperto l’ormone che ferma la fame e fa sentire sazi

Potrebbe esserci una nuova via per curare l’obesità: è stato scoperto un ormone che è in grado di sopprimere l’assunzione di cibo e aumentare la sensazione di sazietà. A dirlo è un nuovo studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica eLife, che ha notato questa stessa funzione sulle cavie e sugli esseri umani. L’ormone in questione […]

Scoperto l’ormone che ferma la fame e fa sentire sazi

Potrebbe esserci una nuova via per curare l’obesità: è stato scoperto un ormone che è in grado di sopprimere l’assunzione di cibo e aumentare la sensazione di sazietà. A dirlo è un nuovo studio internazionale pubblicato sulla rivista scientifica eLife, che ha notato questa stessa funzione sulle cavie e sugli esseri umani.

L’ormone in questione è l’Lcn2 (il Lipocalin2), che secondo i ricercatori potrebbe essere usato come un potenziale trattamento proprio dell’obesità. L’Lcn2 è prodotto principalmente nelle cellule ossee e si trova nei topi, nelle scimmie e nell’uomo. La ricerca condotta sulle cavie ha dimostrato che somministrare l’Lcn2 sugli animali, a lungo termine, riduce l’assunzione di cibo e previene l’aumento di peso, senza portare a un rallentamento del loro metabolismo.

“Lcn2 agisce come un segnale per la sazietà dopo un pasto, portando i topi a limitare l’assunzione di cibo, e lo fa agendo sull’ipotalamo, all’interno del cervello”, spiega l’autore principale del lavoro, Peristera-Ioanna Petropoulou. I ricercatori hanno scoperto che le persone normopeso avevano un aumento dei livelli di Lcn2 dopo il pasto, che coincideva con quanto si sentivano soddisfatti dopo aver mangiato. Al contrario, nelle persone in sovrappeso od obese, i livelli di Lcn2 diminuivano proprio dopo il pasto.

Il gruppo di lavoro si è poi chiesto se il trattamento con l’ormone potesse ridurre l’assunzione di cibo e prevenire la capacità di ingrassare, così sono passati a fare una sperimentazione sulle scimmie. In una settimana è stata notata una diminuzione del 28% dell’assunzione di cibo rispetto a quella prima del trattamento e le misurazioni del peso corporeo, del grasso e dei suoi livelli nel sangue hanno mostrato una tendenza alla diminuzione.

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