Nutri e Previeni 29 Aprile 2016 16:03

Test-Salvagente sul glifosato. Nessun rischio per la salute

L’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane (Aidepi) e l’Associazione industriali mugnai d’Italia (Italmopa) riguardo ai risultati delle analisi diffusi dalla rivista Test-Salvagente, secondo i quali residui di glifosato risulterebbero presenti anche nella pasta e nei prodotti da forno tengono a precisare che “la pasta e i prodotti da forno italiani sono sicuri”. […]

Test-Salvagente sul glifosato. Nessun rischio per la salute

pasta italianaL’Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane (Aidepi) e l’Associazione industriali mugnai d’Italia (Italmopa) riguardo ai risultati delle analisi diffusi dalla rivista Test-Salvagente, secondo i quali residui di glifosato risulterebbero presenti anche nella pasta e nei prodotti da forno tengono a precisare che “la pasta e i prodotti da forno italiani sono sicuri”.

Posizione congiunta Aidepi e Italmopa 

“La presenza di tracce di glifosato nella misura trovata dalle analisi di Test- Salvagente – dichiarano le due associazioni – non rappresenta alcun rischio per la salute. Le quantità rilevate sono così basse che non sarebbe possibile superare i limiti di sicurezza stabiliti dalle autorità sanitarie neppure mangiando 200 kg di cibo al giorno”. Le leggi a tutela dei cittadini esistono e le analisi si fanno per scoprire chi supera i limiti imposti dalla legge: bene fa quindi la rivista Test Salvagente a portare all’attenzione dell’opinione pubblica la presenza di quantità irregolari di glifosato nell’acqua potabile. Ma parlare di roulette russa per gli alimenti dove sono state trovate tracce minime di glifosato, ampiamente al di sotto dei limiti di legge, rischia di disorientare il consumatore e non aiuta a riflettere su un tema importante come la sostenibilità della moderna agricoltura. Basta fare due conti, sulla base dei dati ufficiali UE. Anche se in tutti gli alimenti che mangiamo quotidianamente ci fossero le quantità massime trovate nei vari campioni analizzati dalla rivista, non sarebbe possibile superare i limiti di sicurezza stabiliti dalle autorità sanitarie neppure mangiando 200 chili di cibo al giorno, per 365 giorni dell’anno. E un essere umano (nei paesi occidentali) ne consuma in media al massimo 3 o 4, compresi i liquidi.

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