Nutri e Previeni 3 Luglio 2015 13:21

L’appetito vien bevendo… l’aperitivo!

Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Obesity dimostra che, nelle donne, il consumo  di alcol sensibilizza la risposta del cervello agli aromi alimentari e aumenta l’apporto calorico successivo. Si tratta di un particolare effetto già noto anche come “effetto aperitivo,” che non si basa interamente sull’ingestione orale di alcool e sull’assorbimento attraverso l’intestino, ma c’è […]

L’appetito vien bevendo… l’aperitivo!

shutterstock_231109831Un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Obesity dimostra che, nelle donne, il consumo  di alcol sensibilizza la risposta del cervello agli aromi alimentari e aumenta l’apporto calorico successivo. Si tratta di un particolare effetto già noto anche come “effetto aperitivo,” che non si basa interamente sull’ingestione orale di alcool e sull’assorbimento attraverso l’intestino, ma c’è qualcosa in più.

“Il cervello, bypassando il contributo dell’intestino, può svolgere un ruolo fondamentale nel regolare l’assunzione di cibo. Il nostro studio ha evidenziato che l’esposizione all’alcol può aumentare sia la sensibilità del cervello agli stimoli alimentari esterni, come gli aromi, sia portare a un maggiore consumo di cibo”, ha detto il dottor Eiler. “Le bevande alcoliche generalmente  contengono calorie vuote, e quando si combinano le calorie con l’effetto aperitivo, si può arrivare nel tempo a uno squilibrio energetico e potenzialmente anche all’aumento di peso.”

I ricercatori hanno condotto lo studio su 35 donne non-vegetariane, non fumatrici e con un peso salutare. Per testare gli effetti diretti dell’alcol sul cervello, i ricercatori hanno aggirato il sistema digestivo esponendo le partecipanti all’alcol somministrato per via endovenosa durante una visita ambulatoriale, confrontando gli effetti con la somministrazione di un placebo (soluzione salina) in una successiva visita ambulatoriale, prima di mangiare. In tutte le partecipanti sono state misurate le risposte cerebrali dell’esposizione agli aromi da prodotti alimentari e non alimentari aromi sono stati misurati utilizzando il livello di ossigenazione del sangue e la risonanza magnetica. Dopo le misure alle partecipanti è stato proposto un pranzo a scelta  tra pasta con ragù di carne all’italiana o manzo o noodles.

Si è così evidenziato che quando le donne ricevevano l’alcol per via endovenosa, mangiavano in media più cibo a pranzo, rispetto a quando ricevevano il placebo. Tuttavia, c’erano differenze individuali; un terzo delle partecipanti mangiava meno dopo l’esposizione all’alcol rispetto a quanto avveniva  dopo l’esposizione al placebo. Oltre ai cambiamenti nel consumo, l’area del cervello responsabile di alcuni processi metabolici, l’ipotalamo, rispondeva  prontamente agli aromi dell’alimento, rispetto agli aromi non alimentari, dopo infusione di alcol rispetto al placebo.
I ricercatori hanno concluso che l’ipotalamo può quindi giocare un ruolo nel mediare l’impatto dell’esposizione dell’alcol sulla nostra sensibilità agli stimoli alimentari, contribuendo all’effetto aperitivo.

“Questa ricerca ci aiuta a capire ulteriormente i percorsi neurali coinvolti nel rapporto tra il consumo di cibo e alcol”, ha detto Martin Binks, Segretario Tesoriere e Professore Associato di Scienza dell’Alimentazione presso la Texas Tech University. “Spesso, il rapporto tra alcol e cibo è semplicistico, questo studio svela un processo potenzialmente più complesso che ha bisogno di ulteriori studi.”

“Oggi, quasi due terzi degli adulti negli Stati Uniti consumano alcol, con il consumo di vino in aumento, il che rafforza la necessità di comprendere meglio come l’alcol possa contribuire a mangiare troppo”, ha concluso Binks.

Articoli correlati
Gb: 1 donna su 2 non va a lavoro per colpa del ciclo mestruale, ma non lo dice. La ginecologa Picconeri: “Ancora troppi pregiudizi”
Nel Regno Unito 4 donne su 5 fanno un gran fatica a lavorare quando hanno il ciclo mestruale e solo poco più della metà ha affermato di non essere stata abbastanza bene per andare al lavoro. Questi sono i risultati di una ricerca britannica, che non stupiscono la ginecologa Giuseppina Picconeri: "La vita fisiologica di una donna in età fertile è spesso fonte di grandi pregiudizi"
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
L’esposizione ai PFAS aumenta il rischio cancro nelle donne
Le donne esposte a diverse sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie, all'utero, alla pelle e al seno. A lanciare l'allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology
Francesco Nuti addio: la depressione, l’incidente e la disabilità che lo ha accompagnato fino alla morte
Francesco Nuti, 68 anni, è morto stamattina a Roma, nella clinica Villa Verde. L'attore toscano era sparito dalla scena da diversi anni. Viveva in una condizione di non autosufficienza, che lo obbligava ad avere qualcuno che si occupasse di lui
Menopausa, non solo vampate: la battaglia è contro lo stigma sociale e le patologie correlate
La neopresidente della IMS (International Menopause Society), prof. Rossella Nappi: «Oggi questa fase coincide sempre più con il momento di maggior realizzazione professionale delle donne: viviamolo al meglio»
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Salute

Ricetta cartacea addio: dal 1° gennaio 2025 previste solo quelle elettroniche

Ora, salvo le eccezioni ancora consentite durante questa fase transitoria, saranno 488mila i medici e gli odontoiatri che prescriveranno le ricette in formato elettronico
di I.F.
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...