La proposta é entrata nel calendario della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera. La deputata: «Speriamo di poter iniziare presto l’iter di audizioni e discussione»
«Oggi é la giornata mondiale contro l’Aids, una pandemia iniziata negli anni ottanta che causa ancora infezioni e vittime in tutto il mondo. Sappiamo bene ora che non esistono categorie a rischio ma comportamenti a rischio e che soprattutto essere positivo al test Hiv non vuol dire avere la malattia Aids, ma le diagnosi sono ancora tardive e lo stigma é ancora presente». Lo scrive in una nota la deputata di Popolo Protagonista, Fabiola Bologna.
«In Italia ci sono 130mila persone Hiv positive. Nel 2019 sono state effettuate 2531 nuove diagnosi e l’età più colpita é quella tra i 25 e i 29 anni. Oggi – prosegue Bologna- una persona HIV positiva con le terapie può non sviluppare la malattia AIDS, non costituisce un pericolo per gli altri e può avere una aspettativa di vita normale. Per questo in Parlamento con l’intergruppo “Italia ferma l’Aids” abbiamo depositato, insieme ai colleghi D’Attis e altri, una proposta di legge di cui sono cofirmataria per una revisione e aggiornamento della legge 135/1990. Quello che prevediamo è l’esecuzione del test dai 16 anni senza il consenso genitoriale, piani d’intervento di durata triennale, previsione di trattamenti a domicilio per i pazienti e corsi di formazione e aggiornamento annuali per il personale che opera presso i reparti ospedalieri di malattie infettive».
Bologna spiega che la proposta é entrata ora nel calendario della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera e «speriamo di poter iniziare presto l’iter di audizioni e discussione. Abbiamo ancora oggi il dovere di non restare indifferenti e sconfiggere il pregiudizio».