Intercettare i potenziali malati, quelli che nei prossimi anni potranno contrarre demenze per assicurare loro i farmaci innovativi che in capo a qualche anno saranno disponibili sul mercato. E’ l’ambizioso progetto “Interceptor”, fondi per quasi 4 milioni di euro, presentato dal Ministro Beatrice Lorenzin insieme al direttore generale di Aifa, Mario Melazzini, al neurologo del […]
Intercettare i potenziali malati, quelli che nei prossimi anni potranno contrarre demenze per assicurare loro i farmaci innovativi che in capo a qualche anno saranno disponibili sul mercato. E’ l’ambizioso progetto “Interceptor”, fondi per quasi 4 milioni di euro, presentato dal Ministro Beatrice Lorenzin insieme al direttore generale di Aifa, Mario Melazzini, al neurologo del Gemelli Paolo Maria Rossini e a Patrizia Spadin, Presidente di AIMA (Associazione italiana malati di Alzheimer). Nei prossimi anni termineranno le sperimentazioni di oltre 50 farmaci potenzialmente in grado di rallentare, se non di arrestare l’Alzheimer, molti di essi però agiranno solo nelle forme “prodromiche” di malattia, cioè negli anni in cui il cervello sta già combattendo la sua battaglia ma i sintomi sono quasi impercettibili.
Inoltre i nuovi farmaci comportano effetti collaterali anche non banali e avranno alti costi. Di qui l’esigenza di individuare chiaramente a chi dovranno essere assicurati. Come? «Attraverso esami strumentali (biomarcatori) in grado di intercettare e distinguere i soggetti a rischio molto elevato da quelli con basso o nessun rischio – ha spiegato Paolo Maria Rossini – in base ai quali verrà garantito l’accesso nel gruppo a rischio. Attualmente in Italia abbiamo contato 735mila persone ad alto rischio. Solo la metà, però, è destinata a contrarre la malattia, quindi è necessario individuare un sistema per verificare».
«Le demenze stanno diventando un grande problema – ha ricordato il ministro Lorenzin – grazie anche alla longevità, che però porta con se le malattie connesse all’età. I dati dicono di 10 milioni di nuovi casi l’anno nel mondo, una diagnosi ogni tre secondi. Questo progetto riguarda il nostro presente e il nostro futuro, perchè l’Italia è fra i Paesi più anziani e vogliamo un nuovo modello organizzativo capace di intercettare il malato prima possibile». “Interceptor” coinvolgerà 400 pazienti con lievi deficit cognitivi, di eta’ compresa tra 50 e 85 anni, distribuiti in 5 centri italiani, specializzati nella diagnosi e nella cura della demenza di Alzheimer.