Il sindacato chiede di sopprimere l’Area degli Operatori Ausiliari nella quale, stante la proposta ARAN, confluirebbero sia gli ausiliari e commessi che gli operatori tecnici e i coadiutori amministrativi
Si è svolta il 15 gennaio la riunione all’Aran per la prosecuzione delle trattative sul rinnovo del CCNL Comparto Sanità, triennio 2019-2021, che si è concentrata esclusivamente sul “sistema del nuovo ordinamento professionale” sulla base di un testo elaborato dall’Agenzia e pervenuto, come consuetudine, solo ieri sera alle OO.SS.
L’Aran ha illustrato la proposta, le cui principali novità riguardano la previsione di 5 aree di inquadramento, comprensiva dell’area delle elevate professionalità prevista dalla recente legge, invece delle attuali 6 categorie, una semplificazione delle progressioni orizzontali senza un tetto apicale delle attuali fasce retributive ed il nuovo sistema degli incarichi. Il prossimo incontro è previsto per il 20 gennaio.
Questo il commento del sindacato FIALS:
«Il documento è stato prospettato come “embrionale” e quindi da sviluppare ed implementare. Le nostre prime valutazioni, che abbiamo rappresentato all’Aran, sono state di apprezzamento dell’idea di progressioni economiche all’interno delle aree, di progressioni verticali fra le aree con procedure interne, riservando il 50% dei posti, ed il sistema degli incarichi definito con modalità differenti rispetto all’attuale.
Nel contempo abbiamo però espresso le nostre perplessità sulla proposta, rilevando alcune criticità, con particolare riferimento alla mancata conoscenza delle ulteriori risorse economiche previste dalla recente legge di Bilancio, sia per lo sviluppo dell’ordinamento professionale e quindi progressione di carriera, che per l’aumento dei fondi contrattuali per le progressioni orizzontali, gli stessi incarichi previsti anche per le altre aree e con una differente graduazione ed impostazione, che per l’aumento delle retribuzioni accessorie – indennità.
Partendo dall’idea razionale che il nuovo Ordinamento Professionale non possa essere disgiunto dall’organizzazione del lavoro e da un modello di funzionamento delle Aziende Sanitarie, abbiamo rappresentato all’Aran la necessità di un nuovo ordinamento che tenga conto, oltre a quanto sopraindicato, anche dell’evoluzione presente e futura del “modo” di lavorare, ribadendo la nostra convinzione della necessità di sopprimere l’Area degli Operatori Ausiliari nella quale, stante la proposta ARAN, confluirebbero sia gli ausiliari e commessi che gli operatori tecnici e i coadiutori amministrativi.
La FIALS ha rappresentato la necessità di trovare un equilibrio tra le risorse previste dalle norme legislative e il rinnovo contrattuale al fine di costruire un contratto importante, innovativo, in grado di rispondere alle aspirazioni di miglioramento retributivo stipendiale e sbocchi di carriera del personale in servizio e di quello che in futuro entrerà nella sanità. La FIALS ha riconosciuto che la bozza ARAN non prevede importanti novità positive per gli Operatori Socio Sanitari, come l’istituzione del profilo degli Autisti Soccorritori.
Positivo è l’abbattimento del muro su cui impattavano gli apicali all’interno dell’ultima attuale categoria con l’introduzione dell’Area delle elevate professionalità, voluta fortemente da questa Federazione, volta a valorizzare sviluppi di carriera, competenze e professionalità.
La FIALS ha auspicato modifiche contrattuali che modifichino l’attuale approccio alla valutazione della performance che ad oggi, in quasi tutte le Aziende, ha creato criticità, anche per quanto attiene le progressioni di carriera – fasce -.
Nell’ambito della stessa disciplina delle nuove progressioni economiche orizzontali, abbiamo espresso disponibilità a superare la centralità della valutazione della performance quale elemento principale per l’accesso alla progressione, contemplando anche altri criteri da definire in contrattazione integrativa.
Sarà importante, abbiamo specificato, poi risolvere – con risorse aggiuntive- il problema della consistenza dei diversi fondi risorse decentrate di ogni Azienda Sanitaria e abbiamo proposto la costituzione di un fondo esclusivo per gli incarichi di funzione staccato totalmente da quello delle indennità per consentire al nuovo sistema di progressioni di realizzarsi, evitando in tal modo di scrivere norme -interessanti sulla carta- ma nei fatti inutilizzabili.
Riguardo al nuovo sistema degli incarichi, abbiamo specificato che escludere i part time è assolutamente discriminatorio per le donne che sono tra le prime ad usufruirne per poter assistere familiare o prendersi cura dei propri figli.
Tra l’altro, per il sistema degli incarichi di posizione come di funzione organizzativa, è fortemente ingiusto richiedere la laurea magistrale come richiesto per le funzioni dirigenziali.
Altra criticità rilevata, come FIALS, è l’attribuzione degli incarichi professionali, che stante la proposta ARAN, possono essere concessi solo dopo 15 anni di servizio, una posizione che non può trovarci assolutamente d’accordo perché necessita pervenire ad un sistema di allineamento giuridico e normativo con la dirigenza sanitaria e quella della PTA dove gli incarichi professionali sono attribuiti solo dopo il periodo di prova e non certo dopo 15 anni di carriera o esperienza professionale».