Contributi e Opinioni 8 Maggio 2020 10:39

Coronavirus, Senior Italia FederAnziani: «Fase 2 per tutti ma non per gli ospiti delle RSA»

Ancora mancanza di tamponi e test sierologici per operatori e anziani nelle strutture. Il presidente Messina: «Urgenti provvedimenti per garantire ripresa del sistema di welfare»

«La fase 2 è partita per tutti, ma non per gli anziani ospiti delle RSA. Non è pensabile parlare di Fase 2, infatti, quando parliamo di residenze per anziani, senza avere un supporto trasparente, chiaro e costante da parte delle istituzioni su alcuni punti fondamentali per garantire la ripresa e il mantenimento della rete del welfare». Lo dichiara Roberto Messina, Presidente Nazionale di Senior Italia FederAnziani.

LEGGI ANCHE: FASE 2, DEGANI (UNEBA LOMBARDIA): «VIROLOGI E MEDICI SPECIALISTI SI TRASFERISCANO NELLE RSA»

«Anzitutto – continua Messina – riscontriamo con allarme che manca ancora la capacità del sistema di effettuare costantemente lo screening, ovvero tamponi più test sierologici sia degli ospiti che del personale delle RSA. Ci chiediamo come sia possibile in tal modo mantenere la sicurezza delle strutture e prevenire il contagio. È urgente, inoltre, che la rete ospedaliera possa riprendere a svolgere l’attività di emergenza-urgenza, con la conseguente possibilità di invio in Pronto Soccorso degli ospiti delle RSA in caso di acuzie che lo richiedano. Occorre – prosegue – anche una riapertura della RSA al territorio secondo un percorso protetto ma che garantisca la veloce ripresa dell’attività, con linee guida che siano sostenibili».

LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS E LA STRAGE NELLE RSA, NASCE UN ADVISORY BOARD PER SOLUZIONI E PROPOSTE

«In mancanza di tali provvedimenti urgenti non possiamo pensare che si riesca a contenere il contagio. Col nostro Advisory Board formato dai massimi esperti del settore abbiamo chiesto a gran voce che sia rafforzato il ruolo della sanità territoriale affinché possa gestire anche il trasferimento degli ospiti in ambito familiare ove possibile prevedendo un ruolo di primo piano dei MMG e degli specialisti ambulatoriali nella partecipazione alle attività territoriali, dotati degli indispensabili sistemi di monitoraggio».

«Occorre intensificare – conclude Messina- la lotta contro le situazioni irregolari, con il rafforzamento delle attività di ispezione e verifica del rispetto delle norme per accertare ogni responsabilità. D’altro canto non dobbiamo dimenticare quelle strutture regolari, che hanno operato e stanno operando nel pieno rispetto dei protocolli. La dichiarazione di Pandemia dovrebbe avere in sé il riconoscimento dell’impossibilità di evitare il contagio in modo assoluto e distinguere chi opera nel rispetto delle regole da chi non lo fa, altrimenti non faremo altro che fare di tutta l’erba un fascio e portare un intero Sistema di welfare al collasso lasciando le famiglie delle persone non autosufficienti ancora più sole e prive di importanti punti di riferimento per la cura dei propri cari».

 

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SANITÀ INFORMAZIONE PER RIMANERE SEMPRE AGGIORNATO

Articoli correlati
Anziani e salute, Iss: “Uno su quattro rinuncia alle cure”
L'Iss: "La rinuncia alle cure è risultata più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate o per bassa istruzione e fra i residenti nelle regioni del Centro e Sud d’Italia"
di I.F.
Anziani più a rischio cadute per la maggior lentezza di movimento delle braccia
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l'equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Vivere con un cane o un gatto rallenta il declino cognitivo
Uno studio dell’Università del Maryland, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha rivelato che la convivenza con un animale domestico può rallentare il tasso di declino cognitivo man mano che si invecchia, soprattutto se si porta a spasso il cane
Infarto: per gli anziani è efficace lo stesso trattamento dei giovani
In caso di attacco cardiaco gli anziani dovrebbero ricevere lo stesso trattamento dei giovani. Lo dimostra uno studio coordinato da scienziati italiani e pubblicato sul The New England Journal of Medicine
La temperatura è fondamentale per il sonno degli anziani, l’ideale è tra i 20 e 25 °C
La temperatura notturna in camera da letto gioca un ruolo cruciale nella qualità del sonno degli anziani. Uno studio dell'Istituto di Ricerca sull'Invecchiamento dell'Harvard Medical School ha dimostrato che il sonno può essere più efficiente e riposante quando la colonnina di mercurio non scende sotto i 20 °C e non supera i 25 °C
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...