L’associazione che riunisce i famigliari dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta deceduti nel corso della pandemia chiede il varo del decreto attuativo del fondo per i ristori varato in Consiglio dei ministri
«Non basta una data sul calendario per onorare la memoria dei nostri familiari, medici caduti nella lotta al virus del covid-19», è quanto afferma Gennaro Avano, Presidente dell’Associazione Medici a Mani nude, che riunisce i famigliari dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta deceduti nel corso della pandemia.
«Oggi, come tutti i giorni, il nostro pensiero va ai medici deceduti in pandemia, i nostri padri e alle nostre madri che hanno lottato per salvare vite umane fino all’ultimo lavorando notte e giorno, andando incontro alla morte con spirito di abnegazione ed enorme sacrificio. Le forze politiche li chiamano eroi e lo sono, ma sono anche e soprattutto martiri», prosegue Avano.
«Dopo l’annuncio dei ministri Speranza e Bonetti e l’approvazione del fondo aggiuntivo di 15 milioni per ristorare le famiglie dei medici di famiglia deceduti causa Covid, ci aspettiamo nel giro di qualche settimana il decreto attuativo che possa trasformare le parole in fatti concreti e riconoscimenti tangibili nei confronti di coniugi e figli indistintamente che hanno subito una perdita irreparabile», conclude Gennaro Avano.