«Il Fondo è una risorsa preziosa per i pazienti e la sospensione determina un danno per il loro diritto alla salute» sottolinea la deputata di Coraggio Italia commentando la sospensiva decisa dall’AIFA del fondo sui farmaci orfani
«Uno degli obiettivi primari dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) è garantire a tutti l’accesso equo alle cure primarie e tutelare la salute; in questo senso, particolare attenzione è rivolta ai pazienti affetti da malattie rare e al loro bisogno terapeutico non soddisfatto». Lo afferma Fabiola Bologna, medico e deputata di Coraggio Italia.
«La notizia della sospensione del Fondo AIFA finanziato con il 5% delle spese promozionali sostenute dalle aziende farmaceutiche e dedicato al rimborso di farmaci orfani o di quelli che rappresentano una speranza di cura per particolari e gravi patologie, ci lascia interdetti, dato che non appaiono ammissibili scelte che tentino di piegare il diritto alla salute a logiche ragionieristiche e creino disparità» sottolinea Bologna, commentando la decisione comunicata dall’AIFA qualche giorno fa, giustificata sulla base della scarsità dei fondi economici per fronteggiare le numerose richieste presentate.
Data la delicatezza del tema, continua l’Onorevole, «occorre sottolineare che il Fondo è una risorsa preziosa per i pazienti e la sospensione determina un danno per il loro diritto alla salute e una violazione del principio solidaristico di cui all’art. 2 della Costituzione».
La deputata, conclude affermando che «eventi come la sospensione del Fondo Aifa sono sintomatici, ancora una volta, di come troppo spesso i diritti dei cittadini, formalmente riconosciuti sulla carta, restino privi di tutela a causa del taglio dei fondi destinati alla Sanità» e ha interrogato il Ministro della Salute per chiedere se sia a conoscenza della sospensione del Fondo AIFA e per proporre di agevolare la ripresa della valutazione delle richieste di accesso al fondo da parte di AIFA prevendendo un periodo di transizione utile per riconsiderare le regole e i criteri per accogliere le innumerevoli domande presentate, garantendo la tutela dei diritti fondamentali dei malati rari.