Contributi e Opinioni 16 Aprile 2019 15:44

Fertilità maschile: attenzione ai radicali liberi. Dieta ricca di antiossidanti migliora qualità degli spermatozoi

L’infertilità è un problema di salute pubblica globale che interessa in media il 15% delle coppie in età riproduttiva, mentre fattori maschili sono responsabili di un 25-30% dei casi. Per tutti una dieta sana è uno dei pilastri (insieme a visite periodiche di controllo) della prevenzione dell’infertilità. Nel piatto di lui non devono mancare così […]

L’infertilità è un problema di salute pubblica globale che interessa in media il 15% delle coppie in età riproduttiva, mentre fattori maschili sono responsabili di un 25-30% dei casi.

Per tutti una dieta sana è uno dei pilastri (insieme a visite periodiche di controllo) della prevenzione dell’infertilità. Nel piatto di lui non devono mancare così come sottolineato da un’ampia metanalisi apparsa nel 2017 su Human Reproduction Update; cibi ricchi in vitamine (E,C,D e folati, di cui sono ricche le verdure a foglia verde). Bassi livelli di acidi grassi saturi sono inversamente associati con bassa qualità del liquido seminale.

Sulla tavola si consiglia che non manchino mai pesce, molluschi, cereali, vegetali, frutta, e latticini a basso contenuto di grassi mentre si consiglia di limitare carni lavorate, patate, latticini grassi, latte intero, caffè, alcol e bevande zuccherate che hanno mostrato effetti negativi sulla qualità del liquido seminale. E’ ormai noto che l’aderenza ad una dieta sana dia effetti diretti sia sulla qualità degli spermatozoi che sui ratei di gravidanza.

“Un alimento che non dovrebbe mai mancare è il pomodoro. In uno studio pubblicato su Asia Journal Clinical Nutrition, sono stati presi in esame un gruppo di uomini con bassa concentrazione spermatica (meno di 20 X10 6 ml) e/o una motilità inferiore al 50%. I volontari sono stati assegnati a 3 gruppi: uno a cui era prescritta una lattina di succo di pomodoro (con 30 mg di licopene), un altro che doveva assumere una capsula di antiossidanti (600 mg di vitamina C, 200 mg di vitamina E e 300 gr di glutatione) e un terzo gruppo di controllo» avverte il Professor Salvatore Sansalone.

Dopo 12 settimane sono stati esaminati nuovamente i parametri seminali scoprendo che il gruppo assegnato al succo di pomodoro presentavano meno globuli bianchi nel seme e un aumento significativo della motilità mentre nel gruppo che aveva assunto gli antiossidanti non sono stati osservati risultati miglioramenti apprezzabili.

Il licopene é un carotenoide che da il tipico colore rosso ai pomodori ma che è presente anche in anguria, ananas e papaya. Una metanalisi su 21 studi ha mostrato che i prodotti a base di pomodoro hanno un ruolo nella prevenzione del carcinoma prostatico (benché limitato ad un consumo in quantità elevate).

Ed ha mostrato anche effetti positivi in pazienti con tumore prostatico (HGPIN): la somministrazione di 40 mg due volte al giorno per un anno ha portato ad una riduzione della massa del 66%. Il licopene si è così guadagnato la fama di efficace agente chemoprotettivio ben tollerato e senza tossicità.

Nei soggetti con parametri seminali alterati è possibile prescrivere una vera e propria “terapia a base di supplementi antiossidanti” per sopperire a carenze dietetiche. Integratori a base di beta carotene, folati, zinco e vitamina C possono determinare un miglioramento di parametri seminali.

«Carnitina, Coenzima Q10, vitamine del gruppo B ed L-arginina insieme alla vitamina C possono essere prescritti in soggetti con fertilità idiopatica” spiega il Professor Sansalone “questo permette di mantenere i dannosi radicali liberi sotto controllo, ad un livello fisiologico, migliorando la qualità del liquido seminale e l’integrità del DNA spermatico. Va precisato che i radicali liberi, hanno funzione fisiologica essenziale nella produzione degli spermatozoi. Contribuiscono infatti alla loro maturazione, alla “capacitazione” ossia all’insieme delle modifiche delle membrane necessarie a penetrare nell’ovocita maturo, alla “reazione acrosomiale” che avviene nei pressi dell’ovocita e in casi in cui le membrane cellulari espongono antigeni di superficie che già permettono di legarsi alla membrana cellulare dell’uovo».

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