Gli assistenti sociali: «Bene rafforzamento dei servizi territoriali, Usca e riduzione del precariato. Ora i fatti»
«Non c’è salute se non c’è assistenza e non c’è assistenza se dietro le promesse di non lasciare dietro nessuno non ci sono le donne e gli uomini che possono rispondere con l’ascolto e gli interventi necessari. Il primo passo per consolidare la struttura dei servizi sociali e rafforzarla è stato compiuto con la presentazione di numerosi emendamenti alla legge di Bilancio 2021, che mostrano, per la prima volta, una consapevolezza diffusa che così non si possa più andare avanti. Anche senza la drammatica emergenza scatenata dalla pandemia». Il presidente degli Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi ha sotto gli occhi le proposte di modifica sottoscritte a Montecitorio dai parlamentari di maggioranza e opposizione.
«Particolarmente importanti – spiega – sono quelli che riguardano il riconoscimento della indennità a tutte le professioni del comparto Sanità e del rinnovo della presenza degli assistenti sociali nelle USCA presentati, tra gli altri dagli onorevoli Carnevali e Siani (PD) e da De Filippo e Del Barba (IV)».
«In particolare – sottolinea Gazzi – gli emendamenti dei vari gruppi segnano l’esigenza di dare continuità ai servizi con la previsione di contratti a tempo indeterminato (Pella e altri di Forza Italia), mentre oltre si spinge l’onorevole Lepri che con i colleghi del suo gruppo (Braga, Gribaudo, Serracchiani…) chiede un aumento di 100mln per i servizi e le assunzioni strutturate dei professionisti. Sulla stessa linea la proposta della Presidente della Commissione Affari sociali, Marialucia Lorefice (M5S) che prevede il rinforzo dei servizi con la compartecipazione diretta del Ministero Lavoro e Politiche sociali sino a un rapporto minimo di un assistente sociale ogni 4000 (oggi è uno a 5000) oltre alla possibile stabilizzazione del personale, come chiede anche l’onorevole Bilotti del suo stesso partito. Ha gli stessi obiettivi l’emendamento di Ubaldo Pagano (PD) che cerca di sostenere il livello essenziale strutturale del Servizio sociale professionale con adeguati fondi riducendo il precariato. Se venissero approvati, per i servizi sociali territoriali, sarebbe una vera rivoluzione perché hanno alla base due parole d’ordine imprescindibili per la tenuta del Paese: potenziamento e strutturazione».
Importante per tutti i 44mila assistenti sociali iscritti all’Ordine, l’intervento emendativo dell’onorevole Lisa Noja (IV) che sostiene, con percorsi specifici, la supervisione professionale dei professionisti destinando a questo scopo fondi mirati per circa cinque milioni di euro. «Grazie a tutti quelli che, ascoltandoci, hanno ascoltato la voce di persone che voce non hanno – conclude Gazzi – Nominare tutti quelli che hanno firmato le proposte di modifica alla legge di Bilancio che ci riguardano è difficile. Ora tutti aspettiamo che dall’ascolto si passi ai fatti. Perché la consapevolezza dei bisogni è già un grande passo avanti, ma decidere poi davvero come distribuire risorse e riforme è quello che la politica deve fare. Se davvero non si vuole lasciare dietro nessuno, se davvero si vuol cercare di dare risposte a bisogni che c’erano e che la pandemia ha aggravato, è questo il momento di dimostrarlo».