«Occorre programmare la sanità nel breve e nel medio termine per fronteggiare sia l’emergenza Covid, che la cura delle patologie croniche, che rischiano di arrecare ancora più danno della disgraziata pandemia. Una programmazione a lungo termine ed un buon utilizzo dei fondi europei potranno permetterci di gestire con saggezza l’apporto delle sanità pubblica e privata, al fine […]
«Occorre programmare la sanità nel breve e nel medio termine per fronteggiare sia l’emergenza Covid, che la cura delle patologie croniche, che rischiano di arrecare ancora più danno della disgraziata pandemia. Una programmazione a lungo termine ed un buon utilizzo dei fondi europei potranno permetterci di gestire con saggezza l’apporto delle sanità pubblica e privata, al fine di mantenere il sistema sanitario universalistico che sinora ci ha invidiato il mondo intero».
Così Danilo Mazzacane, segretario generale GOAL (Gruppo Oculisti Ambulatoriali Liberi). «Troppi sono i mancati screening oncologici – continua Mazzacane in una nota – le visite sono diminuite anche nella sanità pubblica nel settore dell’oftalmologia e molti interventi chirurgici sono stati rinviati nell’ultimo anno il che avrà diverse pesanti conseguenze nella tutela della salute dei cittadini».
«Occorre un piano straordinario – prosegue – che veda il pieno coinvolgimento della sanità pubblica e privata in sinergia. Inoltre, non si possono paralizzare i medici con una tutela legale mozza ovvero servono regole certe e tutelanti per chi come medico ha responsabilità di cura ma che non può e non deve essere il capro espiatorio visto che le carenze di personale, i mancati riconoscimenti professionali, i tagli di spesa hanno messo in ginocchio i nostri ospedali pubblici. Serve un passaggio da una “responsabilità sanitaria” ad una “sanità responsabile” – spiega il segretario – e occorre tenere presente il sistema di linee guida mutuato dall’esperienza del NICE (The National Institute for Health and Care Excellence).
«Serve – sottolinea il dott. Mazzacane – un equilibrio tra l’autonomia clinica e l’adesione alle linee guida, si deve evitare di trasformare il medico e l’operatore sanitario in un semplice burocrate che applica acriticamente un indirizzo già codificato. È fondamentale che ci sia la capacità etica e professionale di ciascuno di applicare le linee guida tenendo conto delle peculiarità del singolo caso paziente per paziente, ed è necessario evitare che la medicina difensiva blocchi il medico nell’esercizio della sua professione a tutela del cittadino» conclude.
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