L’assessore al Welfare Gallera: «Fondi in cinque anni da investire nelle discipline maggiormente colpite dal Covid: anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore»
Con i 9 milioni e 762 mila euro che Regione Lombardia mette a disposizione per la creazione di 85 contratti di formazione destinati ai giovani medici che si impegnano a lavorare negli ospedali del territorio nei tre anni successivi al conseguimento della specializzazione, prosegue il percorso di rafforzamento delle opportunità formative specifiche in ambito sanitario della giunta Fontana. A dare l’annuncio l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, in seguito alla Delibera approvata lo scorso 14 luglio.
«Dal 2016, anno del mio insediamento – spiega Gallera – abbiamo intrapreso un percorso di rafforzamento delle opportunità formative specialistiche, passando da 35 a 85 borse regionali. Un numero importante, che riusciamo a finanziare per il secondo anno consecutivo con l’intento di colmare il gap che, da diversi anni, sta generando una notevole difficoltà nel reperimento dei medici negli ospedali della Lombardia». I fondi per le 85 borse di studio regionali si suddividono in cinque anni: 2.215.000 euro per ciascuna delle annualità 2020 e 2021; 2.210.000 per gli esercizi 2022 e 2023 e 1.092.000 euro per il 2024. Numeri che confermano una linea di indirizzo della Lombardia orientata a stimolare il Governo al fine di arrivare ad un aumento delle borse di studio nazionali.
«Con i rappresentanti delle Università lombarde – aggiunge l’assessore al Welfare – abbiamo individuato le aree più fragili da potenziare con contratti aggiuntivi di formazione medica: in particolare l’attenzione è stata rivolta verso le discipline maggiormente legate all’emergenza Covid: anestesia, rianimazione, terapia intensiva e del dolore».
I requisiti per accedere al bando sono: iscrizione all’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri, residenza in Lombardia da almeno tre anni, non avere già beneficiato di un contratto aggiuntivo regionale, a meno che non sia stata restituito l’importo percepito, e l’impegno a sottoscrivere la clausola contrattuale secondo cui si garantisce la permanenza in Lombardia per almeno tre anni dei cinque successivi il conseguimento della specializzazione.
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