La Conferenza delle Regioni, lo scorso 29 luglio, stava per approvare le “Linee di indirizzo per l’individuazione dei percorsi appropriati nella rete di riabilitazione”. Peccato, però, che le professioni sanitarie di area riabilitativa, regolamentate e ordinate all’interno della FNO TSRM PSTRP (podologi, logopedisti, fisioterapisti, ortottisti, TNPEE, TeRP, terapista occupazionale ed educatore professionale) non siano state […]
La Conferenza delle Regioni, lo scorso 29 luglio, stava per approvare le “Linee di indirizzo per l’individuazione dei percorsi appropriati nella rete di riabilitazione”. Peccato, però, che le professioni sanitarie di area riabilitativa, regolamentate e ordinate all’interno della FNO TSRM PSTRP (podologi, logopedisti, fisioterapisti, ortottisti, TNPEE, TeRP, terapista occupazionale ed educatore professionale) non siano state coinvolte nella stesura. Per questo, pere evitare che “100mila professionisti vengano esclusi”, la Presidente della Federazione, Teresa Calandra, ha formalmente chiesto che il punto all’ordine del giorno della conferenza sia rinviato.
«A seguito della recente segnalazione da parte della Commissione di albo nazionale dei Fisioterapisti, la scrivente Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP) è venuta a conoscenza della discussione in atto riferita all’oggetto. Si rende noto che gli Ordini professionali agiscono quali enti sussidiari dello Stato con funzione di garanzia sociale e di tutela per il corretto esercizio di attività professionali in cui sono coinvolti interessi pubblici. In forza delle attribuzioni affida loro in tema di tutela degli interessi pubblici, garantiti dall’ordinamento, connessi all’esercizio professionale, si ritiene di dover evidenziare, con estremo rammarico, che il documento recante “Linee di indirizzo per la individuazione dei percorsi appropriati nella rete di riabilitazione” non ha visto il formale coinvolgimento di alcuna delle professioni sanitarie di area riabilitativa, regolamentate e ordinate all’interno della FNO TSRM PSTRP».
«Ribadendo – continua la lettera inviata a – come l’iter non abbia visto il coinvolgimento formale delle rappresentanze istituzionali dei professionisti sanitari di area riabilitativa, si evidenzia che alcuni contenuti del predetto documento fanno riferimento a concezioni piuttosto datate in tema di organizzazione ed erogazione delle cure e di collaborazione/interazione tra i diversi professionisti in esse coinvolti. Si rende, pertanto necessaria una revisione con la doverosa partecipazione di tutti i professionisti coinvolti nei processi a cui il documento si riferisce.
Auspicando, dunque, un celere quanto doveroso processo di confronto, ci preme sottolineare la necessità di adeguare il documento ai più avanzati modelli di risposta ai bisogni di salute, anche di tipo riabilitativo, in maniera coerente con quanto indicato dalla missione 6 – salute del PNRR, nonché dai primi documenti di indirizzo che stanno impegnando gli enti del Sistema sanitario nazionale, anche alla luce di quanto emerso durante la pandemia.