Contributi e Opinioni 18 Ottobre 2018 16:33

Salute, 4,5 mln colpiti da osteoporosi. Ogni 3 secondi una frattura

In Italia circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini sono affetti da osteoporosi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità a causa di questa malattia ogni 3 secondi si verifica una frattura di femore, polso o vertebra: nel nostro Paese, ogni anno, negli over 50 quelle di femore sono più di 90mila mentre sono […]

In Italia circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini sono affetti da osteoporosi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità a causa di questa malattia ogni 3 secondi si verifica una frattura di femore, polso o vertebra: nel nostro Paese, ogni anno, negli over 50 quelle di femore sono più di 90mila mentre sono più’ di 70 mila gli accessi per frattura di vertebra registrati al Pronto soccorso nel 2010. Non solo. In Italia si spende un miliardo di euro solo per le fratture di femore prossimale. A tali costi, a carico del Servizio sanitario nazionale, si devono aggiungere le spese a carico del privato per le prestazioni assistenziali non rimborsate, come le spese di riabilitazione.

«L’invecchiamento della popolazione rende plausibile attendersi un proporzionale incremento dell’incidenza dell’osteoporosi e delle sue conseguenze – spiega Alain Rocco, specialista in medicina fisica e riabilitativa Gruppo INI (Istituto Neurotraumatologico Italiano). Le alterazioni macro e microarchitetturali che caratterizzano l’osteoporosi conducono ad una perdita progressiva delle proprietà biomeccaniche del tessuto osseo, con un conseguente aumento del rischio di caduta e di frattura. Le fratture da fragilità rappresentano, infatti, il drammatico epilogo della storia naturale dell’osteoporosi nell’anziano».

COME RICONOSCERE L’OSTEOPOROSI

«Un approccio diagnostico-terapeutico integrato consente allo specialista di riconoscere la patologia e di impostare una terapia farmacologica mirata per ridurre il rischio di frattura o di rifrattura – prosegue l’esperto – . È importante intervenire sui fattori di rischio modificabili (attività fisica, alimentazione, fattori comportamentali e ambientali) e prescrivere un’adeguata terapia con Calcio e vitamina D, che migliorano l’efficacia del singolo farmaco antiosteoporotico e riducono il rischio di caduta».

FARMACI

«Diversi sono i farmaci a disposizione per la terapia dell’osteoporosi e possono essere suddivisi in due grandi categorie: gli antiriassorbitivi, che inibiscono il riassorbimento osseo rallentando o arrestando l’intero processo di rimodellamento, e gli anabolici, che stimolano la neoformazione ossea. La prescrizione di farmaci, utilizzati per il trattamento dell’osteoporosi grave, viene effettuata da centri per la prevenzione e cura dell’osteoporosi, autorizzati dal sistema sanitario regionale» spiega il Dottor Rocco.

TERAPIA VIBRATORIA

L’esercizio terapeutico vibratorio, grazie a macchine di ultima generazione (Vibra) sfrutta l’energia meccanica prodotta per stimolare sul corpo specifiche risposte neuromuscolari, osteo-articolari ed ormonali. «La vibrazione meccanica esercita una azione eccitatoria tonica sui muscoli, ‘tonic vibration reflex’, ed è in grado di aumentare il reclutamento di unità motorie muscolari durante un esercizio fisico con conseguente incremento della forza e potenza muscolare, inoltre gli stimoli vibratori producono sollecitazioni efficaci sulle funzioni biologiche delle ossa. E’ stata osservata una variazione significativa nella densità delle ossa spugnose della parte prossimale del femore (34% in più del campione di controllo) a seguito di trattamenti con la esercizio terapeutico vibratorio» aggiunge il fisiatra.

IDROKINESITERAPIA

«L’idrokinesiterapia utilizza l’acqua a scopo riabilitativo sfruttando i molteplici benefici offerti da questo straordinario elemento naturale; è una tecnica fisioterapica che permette di attivare i processi metabolici, migliorare i movimenti muscolari, ridurre il dolore. L’azione dell’idrokinesiterapia induce, tramite un effetto rilassante, dato dalla temperatura controllata nella vasca, un fisiologico riequilibrio posturale consentendo di far eseguire anche ad una persona con limitazioni funzionali, quali sono i pazienti affetti da osteoporosi, attività motorie impossibili o comunque difficili da ottenere in palestra o in un trattamento a secco» sottolinea Rocco.

ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA

Secondo l’esperto per tentare di ridurre ulteriormente l’impatto sanitario e sociale di una patologia per lo più asintomatica, progressiva e potenzialmente invalidante quale è l’osteoporosi, è prioritaria anche l’adozione di stili di vita sani. Ad esempio assumere regolarmente cibi che contengano calcio garantisce una migliore performance dell’osso del soggetto adulto. L’esposizione ai raggi solari nei periodi primaverili ed estivi, incrementa la produzione e la disponibilità di vitamina D utile per il fissaggio del calcio alimentare alla massa ossea. L’evidenza scientifica dimostra inoltre che abuso di alcol e il fumo nuocciono alla massa ossea e sono fattori di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi.

SPORT

«Uno stile di vita sano associato ad una regolare attività fisica con un adeguato programma riabilitativo basato su esercizi personalizzati di rinforzo muscolare e di rieducazione all’equilibrio e alla deambulazione, e all’utilizzo di farmaci idonei, è un importante fattore protettivo per l’osteoporosi ed è in grado di diminuire nel paziente sia il rischio di caduta che di traumi correlati» con conclude l’esperto.

Articoli correlati
Dall’Aifa due linee guida per semplificare l’organizzazione delle sperimentazioni cliniche e regolamentare gli studi osservazionali
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha approvato i due documenti fornendo chiarimenti rispetto alla normativa europea e nazionale vigente e adattando anche il contesto italiano ai Regolamenti UE
Osteoporosi: il 20% delle fratture avviene tra i 50 e gli 80 anni. Ortopedici Siot: “Attenzione a rischi domestici”
In occasione della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, che si celebra in tutto il mondo il 28 luglio, la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia, SIOT ribadisce l’importanza della prevenzione dei rischi cadute nei soggetti più a rischio e della diagnosi precoce per il trattamento dell'osteoporosi
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
Si può sviluppare il Long Covid alla seconda infezione?
Anche in caso di reinfezione è possibile sviluppare il Long Covid, la sindrome che insorge anche molte settimane dopo l'infezione acuta. Tuttavia, è più probabile svilupparla alla prima infezione piuttosto che alla seconda, almeno secondo una ricerca britannica
Long Covid, come stanno gli italiani che lo hanno sviluppato nella prima ondata?
Sono passati più di tre anni da quando è scoppiata la pandemia nel Mondo e in Italia. Da allora sono circa 26 milioni gli italiani contagiati. «Nella maggior parte dei casi si guarisce dopo qualche mese, ma ci sono pazienti che anche a distanza di 3 anni continuano a stare male», racconta Matteo Tosato, responsabile dell'Unità operativa Day Hospital post-Covid, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...