In Italia circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini sono affetti da osteoporosi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità a causa di questa malattia ogni 3 secondi si verifica una frattura di femore, polso o vertebra: nel nostro Paese, ogni anno, negli over 50 quelle di femore sono più di 90mila mentre sono […]
In Italia circa 3,5 milioni di donne e 1 milione di uomini sono affetti da osteoporosi. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità a causa di questa malattia ogni 3 secondi si verifica una frattura di femore, polso o vertebra: nel nostro Paese, ogni anno, negli over 50 quelle di femore sono più di 90mila mentre sono più’ di 70 mila gli accessi per frattura di vertebra registrati al Pronto soccorso nel 2010. Non solo. In Italia si spende un miliardo di euro solo per le fratture di femore prossimale. A tali costi, a carico del Servizio sanitario nazionale, si devono aggiungere le spese a carico del privato per le prestazioni assistenziali non rimborsate, come le spese di riabilitazione.
«L’invecchiamento della popolazione rende plausibile attendersi un proporzionale incremento dell’incidenza dell’osteoporosi e delle sue conseguenze – spiega Alain Rocco, specialista in medicina fisica e riabilitativa Gruppo INI (Istituto Neurotraumatologico Italiano). Le alterazioni macro e microarchitetturali che caratterizzano l’osteoporosi conducono ad una perdita progressiva delle proprietà biomeccaniche del tessuto osseo, con un conseguente aumento del rischio di caduta e di frattura. Le fratture da fragilità rappresentano, infatti, il drammatico epilogo della storia naturale dell’osteoporosi nell’anziano».
COME RICONOSCERE L’OSTEOPOROSI
«Un approccio diagnostico-terapeutico integrato consente allo specialista di riconoscere la patologia e di impostare una terapia farmacologica mirata per ridurre il rischio di frattura o di rifrattura – prosegue l’esperto – . È importante intervenire sui fattori di rischio modificabili (attività fisica, alimentazione, fattori comportamentali e ambientali) e prescrivere un’adeguata terapia con Calcio e vitamina D, che migliorano l’efficacia del singolo farmaco antiosteoporotico e riducono il rischio di caduta».
FARMACI
«Diversi sono i farmaci a disposizione per la terapia dell’osteoporosi e possono essere suddivisi in due grandi categorie: gli antiriassorbitivi, che inibiscono il riassorbimento osseo rallentando o arrestando l’intero processo di rimodellamento, e gli anabolici, che stimolano la neoformazione ossea. La prescrizione di farmaci, utilizzati per il trattamento dell’osteoporosi grave, viene effettuata da centri per la prevenzione e cura dell’osteoporosi, autorizzati dal sistema sanitario regionale» spiega il Dottor Rocco.
TERAPIA VIBRATORIA
L’esercizio terapeutico vibratorio, grazie a macchine di ultima generazione (Vibra) sfrutta l’energia meccanica prodotta per stimolare sul corpo specifiche risposte neuromuscolari, osteo-articolari ed ormonali. «La vibrazione meccanica esercita una azione eccitatoria tonica sui muscoli, ‘tonic vibration reflex’, ed è in grado di aumentare il reclutamento di unità motorie muscolari durante un esercizio fisico con conseguente incremento della forza e potenza muscolare, inoltre gli stimoli vibratori producono sollecitazioni efficaci sulle funzioni biologiche delle ossa. E’ stata osservata una variazione significativa nella densità delle ossa spugnose della parte prossimale del femore (34% in più del campione di controllo) a seguito di trattamenti con la esercizio terapeutico vibratorio» aggiunge il fisiatra.
IDROKINESITERAPIA
«L’idrokinesiterapia utilizza l’acqua a scopo riabilitativo sfruttando i molteplici benefici offerti da questo straordinario elemento naturale; è una tecnica fisioterapica che permette di attivare i processi metabolici, migliorare i movimenti muscolari, ridurre il dolore. L’azione dell’idrokinesiterapia induce, tramite un effetto rilassante, dato dalla temperatura controllata nella vasca, un fisiologico riequilibrio posturale consentendo di far eseguire anche ad una persona con limitazioni funzionali, quali sono i pazienti affetti da osteoporosi, attività motorie impossibili o comunque difficili da ottenere in palestra o in un trattamento a secco» sottolinea Rocco.
ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA
Secondo l’esperto per tentare di ridurre ulteriormente l’impatto sanitario e sociale di una patologia per lo più asintomatica, progressiva e potenzialmente invalidante quale è l’osteoporosi, è prioritaria anche l’adozione di stili di vita sani. Ad esempio assumere regolarmente cibi che contengano calcio garantisce una migliore performance dell’osso del soggetto adulto. L’esposizione ai raggi solari nei periodi primaverili ed estivi, incrementa la produzione e la disponibilità di vitamina D utile per il fissaggio del calcio alimentare alla massa ossea. L’evidenza scientifica dimostra inoltre che abuso di alcol e il fumo nuocciono alla massa ossea e sono fattori di rischio per lo sviluppo dell’osteoporosi.
SPORT
«Uno stile di vita sano associato ad una regolare attività fisica con un adeguato programma riabilitativo basato su esercizi personalizzati di rinforzo muscolare e di rieducazione all’equilibrio e alla deambulazione, e all’utilizzo di farmaci idonei, è un importante fattore protettivo per l’osteoporosi ed è in grado di diminuire nel paziente sia il rischio di caduta che di traumi correlati» con conclude l’esperto.