«Le morti bianche non vedono flessione e nei vari settori del mondo manifatturiero e dei servizi si registrano continui incidenti sul lavoro con esiti fatali e preoccupano gli infortuni e le malattie professionali che colpiscono silenziosamente i lavoratori di comparti diversi». Così si legge nell’incipit di una lettera inviata dalla Federazione degli Ordini dei Chimici […]
«Le morti bianche non vedono flessione e nei vari settori del mondo manifatturiero e dei servizi si registrano continui incidenti sul lavoro con esiti fatali e preoccupano gli infortuni e le malattie professionali che colpiscono silenziosamente i lavoratori di comparti diversi». Così si legge nell’incipit di una lettera inviata dalla Federazione degli Ordini dei Chimici e dei Fisici presieduta da Nausicaa Orlandi al Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi, al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando e al Ministro della Salute Roberto Speranza.
Al centro della missiva il tema degli incidenti sul lavoro, esploso nelle ultime settimane, con la FNCF che si rende disponibile a supportare il legislatore nella stesura di documenti tecnici e linee guida e, in generale, nella diffusione di una cultura nazionale della sicurezza rivolta a lavoratori e studenti.
«Molte situazioni sono sicuramente riconducibili ad una mancata adozione di misure di prevenzione e protezione, ma molto spesso anche ad una non completa valutazione di tutti i rischi ed un’inadeguata formazione ed addestramento dei lavoratori – si legge nella lettera -. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, ente pubblico che rappresenta i professionisti sanitari Chimici e Fisici, accoglie con grande favore l’intenzione manifestata dal Governo di voler porre rimedio a questa grave situazione e conferma la propria disponibilità a supportare il legislatore dando il proprio contributo nella stesura di documenti tecnici e linee guida, e a diffondere nel Paese una cultura della sicurezza rivolta a lavoratori e studenti, con la collaborazione dei colleghi presenti in tutta Italia».
«Cogliamo infatti l’occasione per evidenziare che circa il 30% dei nostri professionisti opera nel settore industriale proprio nell’ambito dell’applicazione del D.Lgs. 81/08 e smi, nella formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro, nei monitoraggi ambientali di agenti chimici e fisici, e nell’assunzione di ruolo di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione. Proprio questa esperienza maturata dal previgente DLgs 626/94 e ancor prima DPR 547/55, ci porta a evidenziare l’importanza del concetto di prevenzione del rischio soprattutto in relazione ad agenti chimici e fisici, i quali possono –se non gestiti in modo corretto e se non dati a lavoratori addestrati – diventare fonte di rischio elevato per il lavoratore con effetti a letali o a lungo termine».
«L’andamento costante di infortuni e morti bianche, associato anche a malattie professionali, evidenzia la necessità di investire nell’ambito della salute e sicurezza sul lavoro non limitandosi a politiche di tipo ispettivo (controlli) ma promuovendo la presenza di competenze e figure all’interno delle imprese.
«È necessaria competenza, cosa sulla quale il D.Lgs.81/08 non pone accento specifico. Solo con la competenza in ambito chimico e fisico si possono prevenire rischi correlati all’impiego di prodotti, sostanze, gestione rifiuti, lavori in spazi confinati, gas, etc. E’ necessario che si garantisca ai lavoratori ed alle imprese la certezza di poter avere delle valutazioni efficaci ed efficienti a salvaguardia e prevenzione della salute del lavoratore, e nel beneficio di tutta la collettività».
«Per questo, nell’interesse dei lavoratori e della salute collettiva, la Federazione Nazionale si appella a Lei Presidente e al Ministro Orlando al fine di definire, tramite apposite norme, l’importanza della competenza in ambito chimico e fisico per lo svolgimento delle valutazioni di rischio specifico, in quanto solo un percorso di studi che sta alla base delle professioni sanitarie di Chimico e Fisico permette di conoscere i fondamenti di tali agenti, prevenire reazioni, effettuare una corretta valutazione del rischio a garanzia della salute del lavoratore. Solo parlando di agenti chimici si pensi l’importanza di avere competenze nell’applicazione in ambito lavorativo degli scenari di esposizione previsti dal regolamento REACH (Regolamento (CE) n. 1907/2006) e CLP (Regolamento (CE) n. 1278/2008) e di tutte le valutazioni correlate all’attuazione del PNRR».
«La Federazione chiede che si preveda ad integrazione del D.Lgs. 81/08, la presenza di un Esperto Chimico e Fisico, quale esperto interno o esterno all’azienda, a cui si debba rivolgere il datore di lavoro per effettuare la valutazione dell’esposizione ad agenti chimici, stanti le ricadute rilevanti sulla vita e sulla salute dei lavoratori, con lo stesso spirito già adottato per la figura dell’esperto in radioprotezione nel D.Lgs. 101/2020».
«E nel contempo, che la competenza chimica e fisica, non sia presente solo presso le aziende, ma anche negli enti preposti a controllo, proprio perché il percorso degli studi specifico della materia è il solo che permette di avere fondamenti solidi per le valutazioni e anche per gli accertamenti ispettivi».
«Chiediamo dunque che in questo periodo di assunzioni nell’ambito degli enti preposti alla sicurezza sul lavoro (ASL, SPISAL, INAIL,..) siano previste assunzioni di Chimici e Fisici professionisti sanitari, che hanno a cuore la salute del lavoratore, e che sono in grado di garantire controllo, analisi e studio di agenti chimici e fisici e loro ricadute nel tempo sulla popolazione anche ai fini statistici infortunistici ed assicurativi».