«Il mondo sanitario deve unirsi a quello sportivo in un’unica voce di protesta contro la possibilità che la riforma non venga approvata» spiega il deputato e medico M5S Manuel Tuzi
Il 28 febbraio decadono i termini per l’approvazione della riforma dello sport e del lavoro sportivo che tra le varie previsioni ha riguardato anche misure di promozione della pratica sportiva al fine del miglioramento della qualità di vita dei cittadini, misure che non vedranno la luce in caso di scadenza dei termini prefissati. L’attività fisica e sportiva è strettamente connessa alla salute e la riforma dello sport ne è una prova.
In questo senso una previsione rilevante, frutto di una proposta del Deputato M5S Manuel Tuzi, ha riguardato la creazione delle palestre della salute, strutture ove, dietro prescrizione medica, si può svolgere l’attività fisica in maniera controllata e monitorata da professionisti del settore sportivo e del settore sanitario.
Il deputato Manuel Tuzi (M5S) medico chirurgo specializzato in medicina dello sport e dell’esercizio fisico aggiunge: «Sarebbe scellerata la decisione di non approvare la riforma dello sport vista l’emergenza pandemica che stiamo vivendo durante la quale più volte l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato l’allarme sulle conseguenze della sedentarietà causata dal lockdown. Secondo l’OMS in Italia l’inattività fisica è responsabile del 14,6% di tutti i decessi, pari a circa 90mila morti all’anno con conseguente aumento dei costi sanitari causati dall’incremento delle patologie ad essa connesse. Già nel 2019 il sistema di sorveglianza PASSI aveva stimato dati allarmanti sulla sedentarietà che si attestava sotto al 30% tra i giovani dai 18 ai 34 anni e arrivava a quasi il 40% tra i 50 e 69 anni. Previsioni che sembrano destinate ad aumentare a causa delle misure di contingentamento messe in atto per frenare la pandemia di Covid-19».
Per queste ragioni, il deputato Manuel Tuzi, che ha lavorato alla riforma dello sport con l’ex Ministro per le politiche giovanili e lo sport Vincenzo Spadafora lancia un appello: «Con l’attuazione della riforma dello sport si avrebbero delle ricadute positive sulla vita e sulla salute dei cittadini. Per questo motivo il mondo sanitario deve unirsi a quello sportivo in un’unica voce di protesta contro la possibilità che la riforma non venga approvata».