«Il piano vaccinale prevede una sequenza di categorie a partire dalle persone con elevata fragilità (secondo l’articolo 3 comma 3 della legge 104/92) e loro caregiver» ricorda la vice presidente della Commissione Sanità
«Da varie regioni d’Italia arrivano segnalazioni sulle scelte discutibili operate sui vaccini. In alcune zone non sono stati ancora vaccinati gli anziani, in altre si stenta a procedere con le categorie fragili, a vantaggio di altre categorie professionali. Come ha giustamente sottolineato il premier Draghi nell’Aula del Senato, queste differenze non sono accettabili. Le Regioni sono chiamate a rispettare il piano vaccinale nazionale, così come ha stabilito anche la Corte costituzionale, che in un a sentenza del 24 febbraio ha sancito come le misure di contrasto in caso di pandemia spettino allo Stato e non alle Regioni. Chiediamo al governo di monitorare e a fare tutto quanto in suo potere perché ciò avvenga davvero». Lo dice la senatrice del Pd Paola Boldrini, vicepresidente della commissione Sanità.
«Per fortuna – prosegue Paola Boldrini – ci sono anche Regioni che stanno rispettando il piano vaccinale e che, dopo aver effettuato le inoculazioni a operatori sanitari e anziani, stanno procedendo con gli insegnanti, le forze dell’ordine, le categorie più fragili e i disabili con i loro caregiver. Ricordiamo che il piano vaccinale prevede una sequenza di categorie a partire dalle persone con elevata fragilità (secondo l’articolo 3 comma 3 della legge 104/92) e loro caregiver. Il rispetto del piano vaccinale risponde ad esigenze di giustizia sociale, sicurezza sanitaria ed efficienza. Solo così potremo rispettare gli obiettivi prefissati dal governo e arrivare all’estate con gran parte della popolazione vaccinata».