La FAVO aveva chiesto al Ministro per gli Affari regionali perchè alcune regioni stessero vaccinando diverse categorie di lavoratori invece di dare priorità ai soggetti fragili nella campagna vaccinale contro il Covid-19
Dopo l’appello della FAVO – Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, al Ministro per gli Affari Regionali sule tema delle vaccinazioni ai malati oncologici e alle persone fragili che in alcune regioni si sono visti scavalcati da diverse categorie di lavoratori nel calendario delle vaccinazioni anti Covid-19, il Ministro Mariastella Gelmini ha risposto con una lettera inviata al presidente FAVO, Francesco De Lorenzo, e al segretario generale, Elisabetta Iannelli:
«Condivido in pieno l’esigenza, da voi rappresentata, di garantire effettiva e immediata tutela ai soggetti più fragili, tra cui i pazienti oncologici ed onco-ematologici, contro i rischi di esposizione al contagio da SARS-CoV-2 – ha scritto Gelmini -. Com’è noto, nelle ultime raccomandazioni sui gruppi target della campagna vaccinale – sottoposte alla Conferenza Unificata nella seduta dello scorso 11 marzo, attualmente in fase di adozione da parte del Ministro della Salute – sono stati espunti, dall’elenco dei soggetti prioritari, i lavoratori dei servizi essenziali. Ciò anche al fine di destinare le dosi vaccinali disponibili al completamento della Fase 1 del Piano nazionale di vaccinazione, alle altre categorie prioritarie e alle persone estremamente vulnerabili, tra cui rientrano per l’appunto i soggetti affetti da patologie oncologiche. Ho preso nota delle disfunzioni da voi segnalate a livello di sistemi sanitari regionali e sarà mia cura e impegno sollecitare i presidenti delle regioni e delle province autonome, nella prima occasione utile, ad aggiornare celermente i rispettivi piani vaccinali, ove adottati, e ad intraprendere ogni altra iniziativa di competenza volta a garantire, in tempi rapidi, la vaccinazione dei soggetti più vulnerabili».