Il rapporto Campus Bio-Medico: il 60% degli italiani pensa che il futuro del proprio Paese sarà peggiore del presente, per il 70% la salute è il nodo cruciale, seguita da lavoro e ambiente e per il 36% i giovani saranno più in difficoltà
Per l’88% degli italiani l’approccio One Health di interdipendenza tra salute del pianeta e salute dell’uomo è interessante e il 70% ritiene che sia di probabile realizzazione. La prevenzione riguarda però ancora prioritariamente la sfera medica rispetto invece all’estero dove vince lo stile di vita. Questo quanto emerge dal Rapporto Campus Bio-Medico presentato nel corso dell’evento ‘Salute e Sostenibilità Sociale, economica e Ambientale’, al Senato. L’indagine è il risultato di una ricerca sociale condotta dall’Istituto Piepoli attraverso tecniche di analisi quali-quantitative. Dato ancora più interessante dal momento che il 60% degli italiani pensa cheil futuro del proprio Paese sarà peggiore del presente, per il 70% la salute è il nodo cruciale, seguita da lavoro e ambiente e per il 36% i giovani saranno più in difficoltà.
In particolare la visione One Health è oggi conosciuta dal 15% dei cittadini europei, italiani compresi, percentuale che sale al 24% (23% europei) quando questa viene descritta. L’approccio One Health è considerato l’unica chance possibile per affrontare le principali sfide dei prossimi anni. La salute è il nodo cruciale per tutti i cittadini (70% italiani, 74% europei), seguita da lavoro (60% italiani, 40% europei) e ambiente (48% italiani, 39% europei). In questo quadro, il 52% dei cittadini italiani si dichiara insoddisfatto dell’attuale gestione della salute, mentre il 48% ne è soddisfatto.
Le persone lamentano un peggioramento su salute e ambiente negli ultimi anni (37% degli italiani): promosse ricerca e attenzione individuale alla salute, ma è allarme su liste d’attesa e carenza di medici. Un terzo delle persone pensa che tra 25 anni la gestione di salute e ambiente sarà migliore di ora, un terzo che sarà come ora, un terzo che sarà peggio. Riguardo la prevenzione, per il 66% degli italiani riguarda screening e controlli periodici, per il 60% stile di vita corretto e per il 52% attenzione all’alimentazione. All’estero è più un concetto penetrato nell’esperienza: per il 60% riguarda l’attività fisica e il movimento, per il 57% attenzione all’alimentazione e per il 55% stile di vita corretto. La maggioranza delle persone, soprattutto in Italia, si dice disposta a modificare il proprio stile di vita, il 45% degli italiani e il 39% degli europei molto disponibile.
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