Il Dipartimento Usa dell’Energia ha comunicato il successo di un esperimento di fusione nucleare che per la prima volta ha portato a un ‘net energy gain’ (guadagno netto di energia)
Il Dipartimento Usa dell’Energia ha comunicato il successo di un esperimento di fusione nucleare che per la prima volta ha portato a un ‘net energy gain’ (guadagno netto di energia). Ciò vuol dire che nel processo è stata prodotta più energia di quella utilizzata per attivarlo. Una svolta che può sconvolgere le prospettive globali nel settore energetico, aprendo la porta alla generazione di elettricità in enormi quantità in modo sostenibile e sicuro.
In un tweet il Dipartimento ha spiegato come «questo è un annuncio che ha richiesto decenni» di lavoro. «Il 5 dicembre 2022 – continua il tweet – un team del Lawrence Livermore National Laboratory è entrato nella storia ottenendo l’accensione della fusione. Questa svolta cambierà per sempre il futuro dell’energia pulita e della difesa nazionale americana». Dal suo canto il Segretario Usa all’Energia Jennifer Granholm ha parlato di «una svolta rivoluzionaria, che migliora il mondo e salva vite che si svolge sotto i nostri occhi», una «incredibile impresa» per la quale ha espresso «le più sentite congratulazioni e la gratitudine ai ricercatori e allo staff» del laboratorio californiano.
In un video sul profilo social, il laboratorio ricorda come quella della fusione nucleare sia «una delle sfide scientifiche più impegnative» e come il risultato raggiunto sia il frutto di un lavoro iniziato addirittura negli anni Sessanta: «La fusione apre possibilità senza precedenti ed evidenzia la leadership scientifica degli Usa, oltre a permetterci di fare passi in avanti verso l’energia pulita», conclude il Lawrence Livermore National Laboratory.
In una nota sul sito del laboratorio si ricorda come «questa impresa unica nel suo genere fornirà preziose informazioni sulle prospettive di energia da fusione pulita, rappresentando un punto di svolta per gli sforzi per raggiungere l’obiettivo del presidente Biden di una economia a zero emissioni di carbonio».
La Granholm ricorda come «l’amministrazione Biden-Harris è impegnata a sostenere i nostri scienziati di livello mondiale – come il team del NIF – il cui lavoro ci aiuterà a risolvere i problemi più complessi e urgenti dell’umanità, come fornire energia pulita per combattere il cambiamento climatico e mantenere un deterrente nucleare senza test».
La fusione è un processo attraverso il quale due nuclei leggeri si combinano per formare un singolo nucleo più pesante, rilasciando una grande quantità di energia. Negli anni ’60, un gruppo di scienziati della struttura californiana ipotizzò che i laser potessero essere usati per indurre la fusione in laboratorio. Sono seguiti oltre 60 anni di ricerca e sviluppo in laser, ottica, diagnostica, fabbricazione di bersagli, modellazione e simulazione al computer e design sperimentale. Inseguendo questo ‘sacro graal dell’energia’, il laboratorio ha costruito una serie di sistemi laser sempre più potenti, portando alla creazione del NIF, il sistema laser più grande ed energico del mondo. Il NIF – situato vicino a Livermore, in California – ha le dimensioni di uno stadio e utilizza potenti raggi laser per creare temperature e pressioni come quelle che si registrano nei nuclei di stelle e pianeti giganti oppure all’interno di armi nucleari nel momento dell’esplosione.
«Abbiamo una comprensione teorica della fusione da oltre un secolo, ma il viaggio dal sapere al fare può essere lungo e arduo. La pietra miliare di oggi mostra cosa possiamo fare con la tenacia», ha affermato Arati Prabhakar, consigliere capo del presidente Biden per la scienza e la tecnologia e direttore dell’Ufficio delle politiche scientifiche e tecnologiche della Casa Bianca.
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