Miani, presidente SIMA: «Per risolvere l’emergenza siccità occorre partire dalle abitudini quotidiane dei cittadini. L’Italia è il Paese dalle grandi risorse idriche, ma anche tra i primi al mondo per spreco di acqua: il consumo pro capite quotidiano è di circa 245 litri»
Si può sopravvivere anche un mese senza mangiare, ma senza bere è difficile superare i sette giorni. Intervallo di tempo che in condizioni di caldo estremo, come quello che stiamo vivendo in questi giorni, si accorcia notevolmente. C’è, infatti, chi muore (letteralmente) di sete. Non accade in Italia, «dove – spiega Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) – l’abbondanza delle riserve idriche garantisce una certa qualità della vita anche nei periodi di maggiore siccità, come quello che stiamo vivendo. Ma succede nei Paesi del terzo mondo, luoghi in cui la scarsità di acqua è una piaga che assedia le popolazioni di continuo e non soltanto in questo periodo dell’anno, durante il quale la situazione, ovviamente, si aggrava ulteriormente».
Tornado all’Italia, la siccità di queste settimane sta portando problemi principalmente all’agricoltura. «Non è da escludere, se le temperature dovessero continuare ad arroventare – aggiunge il professore Miani – che potremmo riscontrare qualche difficoltà in alcune delle attività quotidiane, come lavarci o cucinare. Inoltre, come sta accadendo in questi giorni, le acque marine, confluendo nel fiume Po, rendono salate le falde acquifere, falde da cui normalmente una parte degli italiani residenti in quelle regioni attinge l’acqua potabile attraverso i propri rubinetti di casa. Ancora, tra le conseguenze indirette, c’è l’aumento di quegli insetti che, di solito, proliferano proprio in condizioni di siccità».
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Tuttavia, pur non potendo “interferire” sulle alte temperature, o almeno non nell’immediato, possiamo impegnarci nel preservare la riserva idrica. Ogni italiano, così come stimato dalla SIMA, consuma 245 litri di acqua al giorno. «Per risolvere l’emergenza siccità occorre partire dalle abitudini quotidiane dei cittadini – dice il presidente Alessandro Miani -. L’Italia è il Paese dalle grandi risorse idriche, ma anche tra i primi al mondo per spreco di acqua. Basti pensare che il rubinetto del bagno ha una portata media di oltre 10 litri di acqua al minuto. Un rubinetto che gocciola, poi, rappresenta uno spreco di 4 mila litri di acqua all’anno». Tuttavia, attraverso alcuni semplici accorgimenti da adottare in casa, gli sprechi d’acqua possono abbattersi fino al 50%.
Ecco alcuni consigli pratici: «Innanzitutto, preferire la doccia alla vasca da bagno – dice Miani -. Usare rubinetterie dotate di rompigetto e elettrodomestici (come lavatrici, lavastoviglie, etc) ad alta efficienza energetica e azionarli solo a massimo carico. Ancora, non lasciare scorrere l’acqua mentre ci si lava i denti, il viso o si fa la barba. Per il WC prediligere sciacquoni dotati di doppio pulsante di erogazione (grande e piccolo). Poi, prestare attenzione alla bolletta dell’acqua: un incremento imprevisto dei consumi potrebbe indicare una perdita. Evitare di innaffiare le piante sul balcone, il prato ed il giardino durante le ore più calde. Utilizzare sistemi di irrigazione a goccia e raccogliere l’acqua piovana in barili da utilizzare per il prato e per l’irrigazione delle piante. Infine – conclude il presidente SIMA – Non gettare rifiuti (oli esausti da cucina – 1 litro di olio esausto inquina 1 milione di litri di acqua di falda, medicinali scaduti e prodotti cosmetici) negli scarichi dei lavandini o nel WC».
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