L’Italia è tra i Paesi europei più colpiti dall’inquinamento da fornelli a gas: ogni anno causerebbe circa 12.706 morti premature. I numeri sono frutto della prima stima scientifica a cura dell’Università spagnola Jaume I
Non si è al riparo dall’inquinamento nemmeno a casa propria. Anzi, gli inquinanti presenti tra le mura domestiche sono, spesso, più pericolosi di quelli all’aria aperta, soprattutto laddove l’areazione è scarsa e le concentrazioni delle particelle tossiche aumentano. In particolare, l’Italia è tra i Paesi europei più colpiti dall’inquinamento da fornelli a gas: ogni anno causerebbe circa 12.706 morti premature. I numeri sono frutto della prima stima scientifica a cura dell’Università spagnola Jaume I, che ne conta quasi 40mila nell’Unione Europea e nel Regno Unito a causa del diossido di azoto (No2), ricerca diffusa nel Belpaese da Isde Italia, l’Associazione Medici per l’Ambiente.
Il nostro Paese doppia la Polonia, cui seguono Romania, Francia e Uk, dove più famiglie cucinano con il gas. Si stima che un terzo delle abitazioni europee cucini a gas. “Già nel 1978 abbiamo scoperto che l’inquinamento da No2 è numerose volte più alto nelle cucine a gas rispetto a quelle elettriche. Ma solo ora siamo in grado di quantificare il numero di morti premature – sottolinea la principale autrice dello studio, Juana Maria Delgado-Saborit -. La casa media in metà Europa supera i limiti dell’Oms”, anche per via dell’inquinamento atmosferico persistente, uno dei maggiori contributori ai livelli rilevati dallo studio nonostante la diminuzione dell’inquinamento da No2 nelle città europee grazie a normative e tecnologie. Tuttavia “sono i fornelli a gas a spingere le abitazioni nella zona di pericolo”, afferma la ricercatrice. L’Ue proporrà nuove norme per i fornelli a gas entro fine anno e sta valutando restrizioni per l’inquinamento, compreso quello da No2. Le Istituzioni europee sono sollecitate dalle organizzazioni civili (Epha, European public health alliance) a eliminare gradualmente i fornelli a gas con limiti alle emissioni e incentivi finanziari per passare a fornelli più puliti.
“Per troppo tempo è stato facile ignorare i pericoli dei fornelli a gas che, come le sigarette, sono un piccolo fuoco che riempie la nostra casa di inquinamento – spiega la responsabile politiche globali di salute pubblica Epha, Sara Bertucci -. I veri impatti sono probabilmente maggiori di quelli previsti in questo studio. I governi dovrebbero prendere l’iniziativa per aiutarci a smettere di usare il gas, proprio come ci hanno aiutato a smettere di fumare”. Francesco Romizi, responsabile Pr di Isde Italia, sottolinea la necessità di un intervento immediato delle istituzioni: “Dobbiamo promuovere un cambio di paradigma, incoraggiando l’adozione di soluzioni più pulite per proteggere le persone, specialmente le categorie più vulnerabili come bambini e anziani”, conclude.
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