Venezia, oltre a essere tra le province “fuorilegge” per la qualità dell’aria, è anche la città veneta dove è più forte il desiderio di cambiamento. Massimo Tortorella, presidente Consulcesi: “Il coraggio dei cittadini veneti sia d’esempio per stimolare le istituzioni a politiche ambientali più incisive e lungimiranti”
L’aria che si respira in Veneto inizia a pesare anche sulla coscienza dei suoi abitanti. Dopo aver segnato il triste primato di area tra le più inquinate in Europa, il Veneto è anche tra le regioni italiane in cui il sentimento di “eco-coscienza” sembra essere più forte e solido che in altre parti del nostro paese. Da giugno ad oggi sono oltre 73mila i residenti del Veneto che hanno palesato il proprio interesse all’azione collettiva Aria Pulita, portata avanti dal team di legali di Consulcesi. In particolare, da Venezia, tra le province venete “fuorilegge” secondo le rilevazioni dell’ultima indagine europea del servizio di monitoraggio atmosferico Copernicus, sono arrivate quasi 17mila dimostrazioni di interesse all’iniziativa legale targata Consulcesi.
“È un chiaro segnale che in Veneto l’aria sta cambiando e non mi riferisco a quella che i residenti della regione respirano, che continua a essere tra le peggiori d’Europa, ma alla maggiore attenzione e consapevolezza dei potenziali danni derivanti dall’inquinamento atmosferico”, commenta Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi Group. Il risveglio dell’eco-coscienza è diventato ancora più evidente negli ultimi due mesi, il periodo in cui sono state registrate il maggior numero di richieste di “aiuto” all’azione collettiva Aria Pulita: in 60 giorni i legali di Consulcesi hanno raccolto ben 49.500 “SOS”, di cui quasi 11mila provenienti solo da Venezia.
Il Veneto è tra le regioni italiane che ospita più comuni e città candidabili all’azione collettiva Aria Pulita. Sono infatti 436 i comuni veneti eleggibili per l’iniziativa legale tra i 3.384 comuni e città italiane totali individuate dal team di Consulcesi tra quelli per i quali la Corte di Giustizia Europea ha multato l’Italia per violazione del superamento dei valori soglia di polveri sottili (Pm10) e biossido d’azoto (NO2). In totale sono all’incirca 4,4 milioni i cittadini veneti costretti a respirare aria cattiva e potenzialmente dannosa per la loro salute e che, per questo, possono richiedere un risarcimento alla Stato, aderendo all’azione collettiva Aria Pulita di Consulcesi.
“Dal risveglio dell’eco-coscienza all’azione il passo è breve”, evidenzia Tortorella. “Nei prossimi mesi ci aspettiamo un vero e proprio boom di adesioni dal Veneto che, insieme alle altre aree ricomprese nella Pianura Padana, hanno pagato e continuano a pagare il prezzo più alto di politiche ambientali e sanitaria poco lungimiranti”, aggiunge. La miccia del cambiamento sembrerebbe dunque essersi accesa in quasi tutte le province venete. “Il coraggio con cui i nostri concittadini del Veneto si stanno facendo avanti mostrando il proprio interesse verso iniziative come Aria Pulita può essere un esempio concreto di come si può e si deve fare pressione tra i decisori politici affinché affrontino, una volta per tutte, il problema dell’aumento di emissioni inquinanti nell’atmosfera e della conseguente scarsa qualità dell’aria in Italia”, conclude il presidente di Consulcesi.
Per aderire all’azione collettiva, basta dimostrare, attraverso un certificato storico di residenza, di aver risieduto tra il 2008 e il 2018 in uno o più dei territori coinvolti. Per scoprire se e come partecipare all’azione collettiva, Consulcesi mette a disposizione il sito di Aria Pulita: www.aria-pulita.it.