La salute mentale, soprattutto tra gli adolescenti, è in declino. Le malattie croniche aumentano e quelle infettive si riacutizzano a causa del calo delle coperture vaccinali. Contemporaneamente i servizi sanitari sono in affanno: la popolazione è sempre più anziana e bisognosa di cure, mentre personale e risorse scarseggiano. Non è di certo incoraggiante il quadro tracciato dall’ ‘European Health Report’ pubblicato dall’Ufficio europeo dell’Oms. Il rapporto è frutto dell’analisi di diversi indicatori di salute dei 53 Stati membri dell’Oms Europa che, oltre ai Paesi europei, comprende anche quelli dell’Asia centrale.
“La Relazione Europea sulla Salute viene prodotta ogni tre anni come pubblicazione di punta dall’Ufficio Regionale dell’OMS per l’Europa – si legge nell’introduzione del Report -. Questa edizione si basa sugli indicatori inclusi nel Programma di lavoro europeo dell’OMS, 2020-2025-quadro di misurazione ‘United Action for Better Health’“. Gli esperti sottolineano che “il Report del 2024 rileva che la salute delle persone nella regione europea dell’OMS continua a essere influenzata negativamente da un accumulo di minacce difficili da affrontare e nuovi pericoli che richiedono la nostra urgente attenzione all’indomani della pandemia di coronavirus (Covid-19)”. Per questo ritengono che il nuovo Programma di lavoro europeo, che entrerà in vigore nel 2026, sarà il principale strumento di policy per la Regione: “L’OMS e gli Stati membri affronteranno le sfide identificate nel presente Rapporto europeo sulla salute 2024 – si legge ancora nell’abstract della pubblicazione -. Il modo in cui i risultati della relazione possono orientare il nuovo programma di lavoro europeo sarà ulteriormente elaborato in un documento d’azione di accompagnamento basato su prove per le politiche”.
“In un momento di crescente polarizzazione sociale e politica anche in materia di salute, il rapporto fornisce ai governi le prove e le conoscenze di cui hanno bisogno per agire rapidamente per realizzare solide politiche sanitarie, costruire sistemi sanitari resilienti, salvare vite e rafforzare il tessuto stesso della società”, afferma il direttore dell’Oms Europa, Hans Henri P. Kluge. Preoccupano, in particolare, i dati sulla salute dei bambini e ragazzi. Peggiorano gli indicatori sugli stili di vita, con un adolescente su 10 che fa uso di qualche prodotto a base di tabacco e un bambino su otto in sovrappeso. Dati negativi anche sul benessere mentale dei ragazzi: un adolescente su cinque lamenta un problema, il 15% è vittima di bullismo e, sebbene in calo, il suicidio è la principale causa di morte tra i 15 e i 29 anni.
Tra gli adulti, cresce il peso delle malattie croniche che insieme al cancro causano la morte prima dei 70 anni di un europeo su sei. Di pari passo, i tassi di vaccinazione non ottimali degli ultimi anni hanno portato ad una ripresa delle malattie prevenibili. Il morbillo, per esempio, con 58mila casi nel 2023 ha registrato un aumento di 30 volte rispetto all’anno precedente. “Poiché le risorse finanziarie e umane sono sempre più limitate l’accesso all’assistenza sanitaria diventa più difficile”, conclude Natasha Azzopardi-Muscat, direttrice del dipartimento Country Health Policies and Systems dell’Oms Europa.
L’ ‘European Health Report’ offre un’analisi dettagliata anche degli effetti del cambiamento climatico: nella Regione europea dell’Oms, tra il 2000 e il 2022 è cresciuto di quasi 36mila vittime il numero di decessi dovuti alle temperature eccezionalmente alte. “La Regione europea dell’Oms è quella che si sta riscaldando più rapidamente delle sei regioni dell’Oms, con temperature che aumentano a circa il doppio della media globale – spiega l’agenzia -. In tutta la Regione, si stima che ogni anno si verifichino 175 mila decessi correlati al calore”. Il numero, rileva il rapporto, è cresciuto notevolmente nell’ultimo ventennio come conseguenza di “ondate di calore più frequenti e gravi, in particolare nelle aree urbane con densità di popolazione più elevate e accesso limitato alle risorse di raffreddamento”.
I Paesi dell’Europa meridionale e orientale sono quelle che hanno registrato il maggiore aumento nei decessi tra persone con più di 65 anni di età. Tra il 2000 e il 2022, il Tajikistan ha registrato un +185%, in Turchia l’aumento è stato del 126%, in Azerbaijan del 116%. L’Italia è a metà classifica con un +54%. In numeri assoluti, il maggiore aumento nel numero di decessi è stato registrato in Germania (6.213), seguita da Russia (3.713) e Ucraina (3.239). In Italia, l’aumento è stato di 2.264 decessi. “La mortalità correlata al calore è una preoccupazione crescente poiché gli eventi di calore estremo diventano più frequenti a causa del cambiamento climatico – si legge nel rapporto -. Le persone con più di 65 anni sono particolarmente vulnerabili, con un rischio più elevato di incorrere in un colpo di calore e in un peggioramento delle condizioni croniche”.
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