One Health 19 Aprile 2024 17:25

L’esposizione allo smog nei primi 2 anni di vita aumenta il rischio di deficit di attenzione

L’esposizione al biossido di azoto, o NO2, nei primi due anni di vita è associata a una minore capacità di attenzione nei bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, soprattutto nei maschi. A dimostrare questo legame è uno studio guidato dall’Istituto di Barcellona per la Salute Globale, ISGlobal, un centro sostenuto dalla Fondazione “la Caixa”, pubblicato sulla rivista Environment International

L’esposizione allo smog nei primi 2 anni di vita aumenta il rischio di deficit di attenzione

L’esposizione al biossido di azoto, o NO2, nei primi due anni di vita è associata a una minore capacità di attenzione nei bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, soprattutto nei maschi. A dimostrare questo legame è uno studio guidato dall’Istituto di Barcellona per la Salute Globale, ISGlobal, un centro sostenuto dalla Fondazione “la Caixa”, pubblicato sulla rivista Environment International. L’NO2 è un inquinante che proviene principalmente dalle emissioni del traffico. La ricerca ha mostrato che una maggiore esposizione all’NO2 è ha comportato una riduzione dell’attenzione nei bambini tra i 4 e i 6 anni, con una maggiore suscettibilità a questo inquinante osservata nel secondo anno di vita.

La riduzione della capacità d’attenzione è risultata più marcata nei maschi

Dallo studio è emerso che l’associazione tra esposizione a NO2 e la capacità d’attenzione persisteva anche a un’età compresa tra i 6 e gli 8 anni, ma solo nei maschi, con un periodo di suscettibilità leggermente maggiore dalla nascita ai 2 anni di età. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno utilizzato i dati di 1.703 donne e dei loro figli, provenienti dalle coorti di nascita del Progetto INMA, in quattro regioni spagnole. Utilizzando l’indirizzo di casa, i ricercatori hanno stimato l’esposizione residenziale giornaliera a NO2 durante la gravidanza e i primi 6 anni dell’infanzia. Parallelamente, gli scienziati hanno valutato il grado di attenzione, ovvero la capacità di scegliere a cosa prestare attenzione e cosa ignorare, tra i 4 e i 6 anni e a tra i 6 e gli 8 anni e la memoria di lavoro, ossia la capacità di trattenere temporaneamente le informazioni, tra i 6 e gli 8 anni, utilizzando test computerizzati validati.

L’inquinamento da traffico può compromettere lo sviluppo delle capacità d’attenzione

Lo studio ha rilevato, in particolare, che una maggiore esposizione all’NO2 tra gli 1,3 e i 1,6 anni di età è associata a un più alto grado di errore nel tempo di reazione al colpo, un indicatore della coerenza della velocità nel test che valuta la funzionalità dell’attenzione, tra i 4 e i 6 anni di età. Una maggiore esposizione a NO2 tra gli 1,5 e i 2,2 anni di età è associata a un maggior numero di errori relativi all’attenzione. Una maggiore esposizione a NO2 tra i 0,3 e i 2,2 anni è stata legata a un aumento dell’errore standard del tempo di reazione a tra i 6 e gli 8 anni, ma solo nei ragazzi. Non è stata riscontrata alcuna associazione tra una maggiore esposizione a NO2 e la memoria di lavoro nei bambini di età compresa tra i 6 e gli 8 anni. “Questi risultati sottolineano il potenziale impatto dell’aumento dell’inquinamento atmosferico dovuto al traffico sul ritardo nello sviluppo delle capacità relative all’attenzione ed evidenziano l’importanza di ulteriori ricerche sugli effetti a lungo termine dell’inquinamento atmosferico nelle fasce di età più avanzate”, ha detto AnneClaire Binter, ricercatrice post-dottorato presso ISGlobal e autrice dello studio.

I maschi sono “a rischio” più a lungo perché maturano più lentamente

La capacità che regola l’attenzione è fondamentale per lo sviluppo delle funzioni esecutive del cervello, che gestiscono e controllano azioni, pensieri ed emozioni per raggiungere un obiettivo o uno scopo. “La corteccia prefrontale, una parte del cervello responsabile delle funzioni esecutive, si sviluppa lentamente e continua a maturare durante la gravidanza e l’infanzia”, ha spiegato Binter. Questo la rende vulnerabile all’esposizione all’inquinamento atmosferico, che negli studi sugli animali è stato collegato all’infiammazione, allo stress ossidativo e all’alterazione del metabolismo energetico nel cervello. “Nei ragazzi, l’associazione tra esposizione all’N02 e capacità di attenzione potrebbe durare più a lungo perché il loro cervello matura più lentamente, il che potrebbe renderli più vulnerabili”, ha sottolineato Binter.

L’età e il sesso influiscono sugli effetti dell’esposizione allo smog

“Per capire meglio questo aspetto, gli studi futuri dovrebbero seguire le persone nel tempo per vedere come l’età e il sesso influenzino la relazione tra inquinamento atmosferico e capacità di attenzione, soprattutto nei gruppi di età più avanzata”, ha aggiunto Binter. “Lo studio suggerisce che la prima infanzia, fino all’età di 2 anni, sembra essere un periodo rilevante per l’attuazione di misure preventive”, ha continuato Binter. “Anche un piccolo effetto a livello individuale derivante da livelli di esposizione relativamente bassi, come in questo studio, può avere grandi conseguenze a livello di popolazione”, ha precisato Binter. “L’esposizione all’inquinamento atmosferico dovuto al traffico è quindi un fattore determinante per la salute delle generazioni future”, ha concluso.

 

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