Il ministero della Salute ha pubblicato un aggiornamento delle indicazioni sulla strategia vaccinale contro Mpox, noto come il vaiolo delle scimmie. La stesura del documento è resa necessaria dalla “attuale situazione epidemiologica che vede la co-circolazione di diversi clade di Mpox virus” nel mondo. La strategia si conferma quella di offrire il vaccino alle “persone a rischio per determinati comportamenti e/o condizioni” ed è in linea con i documenti internazionali e nazionali, con particolare riferimento alle raccomandazioni dell’Oms e dell’Ecdc.
In particolare, il vaccino viene offerto come profilassi pre-esposizione a diverse categorie a rischio:
– Personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a Mpox virus (MPXV);
– Personale sanitario addetto all’assistenza di pazienti con Mpox a rischio di esposizioni ripetute a MPXV;
– Persone che si debbano recare nei paesi interessati da focolai Mpox, e che non possono escludere contatti stretti con la popolazione colpita dalla malattia o che prevedano un lungo soggiorno nelle aree interessate in cui vi sia documentata circolazione di MPXV. Per l’aggiornamento sulla situazione epidemiologica fare riferimento alla pagina web “2022-24 Mpox (Monkeypox) Outbreak: Global Trends”,
– Uomini cisgender gay, bisex, donne transgender e persone di genere non binario, con partner sessuali multipli o anonimi;
– Donne cisgender o transgender lavoratrici del sesso;
– Uomini cisgender che hanno rapporti eterosessuali con partner multipli, anonimi o con lavoratrici del sesso;
– Donne cisgender che hanno rapporti eterosessuali con partner multipli o anonimi;
– Persone che partecipano ad attività di sesso di gruppo o in concomitanza di eventi di aggregazione di massa, soprattutto se in un’area geografica in cui è stata documentata la trasmissione del MPXV;
– Persone che partecipano a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune e persone con esposizione professionale in predette sex-venue;
– Persone con recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio negli ultimi 6 mesi);
– Persone con abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex).
Per le persone che hanno avuto (o sospettano di aver avuto) occasione di contagio è contemplata anche la possibilità di utilizzare la vaccinazione come strategia di profilassi post-esposizione, vale a dire finalizzata a ridurre il rischio che il contatto con il virus dia luogo a un’infezione. È possibile vaccinarsi entro 14 giorni dall’esposizione. La vaccinazione, possibile dai 12 anni di età, consiste in due dosi che vengono somministrate ad almeno 28 giorni di distanza.
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