Gli esperti hanno esaminato 332 articoli pubblicati in tutto il mondo tra il 1968 e il 2023, considerando 19 diverse condizioni del sistema nervoso, tra cui ictus, emicrania, Alzheimer, meningite, epilessia e sclerosi multipla, ma anche diversi disturbi psichiatrici tra cui ansia, depressione e schizofrenia
Il nuovo piano sulla mobilità e sulla qualità dell’aria per Milano è un passo importante verso una città più verde e sicura ma è necessario inseguire gli obiettivi OMS, abbandonando l’idea di ricorrere alle possibili deroghe contenute nella nuova direttiva europea
Nel 2021, l’insicurezza alimentare, moderata o grave, ha colpito quasi 60 milioni di persone in Europa. Nel 2022 le perdite economiche dovute a eventi estremi legati al clima sono state stimate in 18,7 miliardi di euro
Tra le novità principali della stretta sull’inquinamento, responsabile di 300mila morti l’anno in Europa, vi sono limiti più severi per gli inquinanti con il maggiore impatto sulla salute, Pm2,5, e NO2, i cui valori annuali dovranno essere più che dimezzati entro la fine del decennio
Dal 2000 in poi, il mondo ha vissuto nove dei 10 anni più ‘caldi’ per diffusione della Dengue: le zanzare vettrici del virus hanno invaso 13 Paesi europei, con focolai autoctoni registrati nel 2023 anche in Francia, Italia e Spagna. Negli ultimi due decenni il numero di casi di Dengue segnalati all’Organizzazione Mondiale della Sanità è aumentato di otto volte, da 500mila nel 2000 a oltre cinque milioni nel 2019
Dalla relazione annuale sui residui dei fitofarmaci negli alimenti presenti nell’Unione europea, pubblicata dall’Efsa, emerge che il 96,3% dei campioni analizzati nel 2022 rientra nei limiti legali, in linea con il dato del 2021 (96,1%)
Miani (Sima): “Lo scorso anno si sono registrati mancamenti e malori tra gli studenti specie del sud Italia in tutto il mese di settembre, dovuti al caldo eccessivo nelle aule”
L’esposizione al biossido di azoto, o NO2, nei primi due anni di vita è associata a una minore capacità di attenzione nei bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni, soprattutto nei maschi. A dimostrare questo legame è uno studio guidato dall’Istituto di Barcellona per la Salute Globale, ISGlobal, un centro sostenuto dalla Fondazione “la Caixa”, pubblicato sulla rivista Environment International
Sesti (Simi)” Presenti anche nell’aria che respiriamo possono essere inalate e arrivare profondamente nei polmoni, causando anche problemi respiratori e aggravando condizioni come asma e bronchite”
“Inadatte per bimbi e anziani. Per ripensarle serve alleanza multidisciplinare”
Presentati i risultati di uno studio sistematico di biomonitoraggio umano sulla qualità del seme di giovanissimi sani, condotto tra il 2015 e il 2024 nell’ambito del Progetto di Ricerca EcoFoodFertility. Le proposte dei ricercatori per invertire la rotta in cinque mosse
I ricercatori hanno esaminato 30 anni di cartelle cliniche per più di 200 paesi e territori, considerando sia il numero di morti per ictus, che il carico di disabilità correlato all’ictus: nel 2019 ci sono stati oltre 521mila morti per eventi cerebrovascolari e quasi nove milioni e mezzo di anni di vita vissuti con una disabilità dovuti a ictus legato a temperature troppo basse o troppo alte
Montano (uroandrologo): “Questa ricerca completa un lavoro inaugurato due anni fa con la pubblicazione di altri due studi che avevano rilevato la presenza di microplastiche anche negli spermatozoi umani e nelle urine”
A bordo anche le ricercatrici dell’Istituto Superiore di Sanità con il compito di campionare le acque degli oceani nell’ambito del progetto “Sea Care”
L’azione collettiva per il diritto di respirare aria salubre supporta la pedalata solidale a sostegno della ricerca contro il tumore al seno, organizzata dalla Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma
Diverse ricerche dimostrano che l’inquinamento atmosferico può innescare meccanismi infiammatori autoimmuni e causare danni al sistema scheletrico peggiorando il decorso delle malattie reumatologiche. Un ampio studio europeo mette in correlazione per la prima volta la capacità di gestione dell’artrite con il reddito e la situazione socioeconomica del paziente, che sono direttamente proporzionali
Consulcesi: “Una situazione critica ormai da anni in Emilia-Romagna, cresce l’insofferenza e di conseguenza l’attivismo dei cittadini”
La qualità dell’aria in Europa è migliorata notevolmente negli ultimi due decenni. Tuttavia, la maggior parte della popolazione europea vive in aree che superano i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Sono le conclusioni si uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications
Per la prima volta uno studio scientifico dimostra il nesso tra una dieta ad alto impatto ambientale e l’eccesso di peso nei bambini, ovvero una giusta dieta sostenibile migliora sia il nostro ambiente sia la salute e la crescita dei bambini. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Environmental Research
Alcuni studi hanno suggerito una probabile associazione tra inquinamento atmosferico e sviluppo di disturbi dello spettro autistico, ma servono ulteriori ricerche per trarre conclusioni definitive. A fare chiarezza sull’argomento è una scheda pubblicata su “Dottore, ma è vero che…”, la rubrica online della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo)
Per la prima volta uno studio italiano ha scoperto la presenza di micro- e nano-plastiche nelle placche aterosclerotiche, dimostrandone la pericolosità. I risultati, pubblicati sulla rivista The New England Medical of Journal, mostrano che le placche “inquinate” raddoppiano il rischio infarto e ictus
L’esposizione a breve termine ad alti livelli di inquinamento atmosferico uccide ogni anno 1 milione di persone nel mondo, di cui la metà nell’Asia orientale. A rivelarlo è uno studio della Monash University pubblicato su The Lancet Planetary Health
Lo psicologo: “Se tra la popolazione più adulta la preoccupazione per il clima tende a manifestarsi in una sorta di negazionismo, tra i giovani e giovanissimi cresce in modo preoccupante l’ansia e lo stress verso il futuro”
Gli scienziati cinesi hanno analizzato i dati di quasi 400mila persone, con un’età media di 56 anni, conservati nella Biobanca del Regno Unito concludendo che “le persone che vivono nelle zone più verdeggianti sono esposte a un rischio minore di osteoporosi perché gli alberi e le piante agiscono come filtri naturali, rimuovendo le sostanze inquinanti dall’aria”
La cappa di smog che aleggia sulle nostre città sta diventando più soffocante e letale nelle periferie, dove nei quartieri meno verdi e ad alta densità di traffico e di abitanti over 65, i tassi di decessi attribuibili a biossido di azoto e polveri sottili arrivano fino al 50-60% in più rispetto alla media delle aree centrali. Su questo tema si stanno confrontando epidemiologi, pneumologi, esperti di valutazione e gestione della qualità dell’aria, riuniti a Milano fino a oggi per la conferenza RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health 2024, co-organizzata dalla Fondazione Menarini
L’innalzamento delle temperature medie globali dovute ai cambiamenti climatici potrebbe aumentare la frequenza degli eventi metereologici estremi e, di conseguenza, della mortalità e dell’attività nei pronto soccorso. Queste sono le conclusioni di uno studio americano pubblicato sulla rivista Nature Medicine
I ricercatori: “I cambiamenti nelle quantità di ghiaccio marino possono interrompere la normale circolazione oceanica, influenzando il clima globale”
Uno studio condotto dalla Monash University su oltre due milioni di nascite a Sydney in un arco di 20 anni ha rilevato che le donne incinte esposte al caldo intenso, durante il primo trimestre di gravidanza, hanno un rischio più alto di partorire prima del tempo. La ricerca, pubblicata sulla rivista JAMA Pediatrics, rivela inoltre l’importanza dell’accessibilità a spazi verdi per contenere l’impatto del cambiamento climatico sulla salute
La Società italiana di pediatria (Sip), alla luce della letteratura scientifica ad oggi disponibile, fa chiarezza sugli effetti dell’inquinamento dell’aria sulla salute dei bambini e su ciò che ciascuno di noi può fare individualmente per proteggerli e per contribuire a ridurre, quanto più possibile, l’inquinamento attraverso l’adozione di buone pratiche e corretti stili di vita
Se i 27 paesi dell’Unione Europea rispettassero le linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione mondiale della sanita (Oms) si potrebbero evitare ben 238mila morti all’anno per inquinamento atmosferico. Mentre se si riuscisse ad eliminare completamento l’inquinamento da particelle si potrebbero salvare oltre 400mila vite. Questo è quanto emerge da un’analisi condotta dall’Agenzia Europea dell’Ambiente