La presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici lancia l’allarme: «Nelle ARPA professionisti vanno in pensione ma non vengono rimpiazzati». La richiesta al ministro Schillaci: più fondi alla prevenzione e alla tutela della salute nei luoghi di lavoro
«I controlli chimici sulla sicurezza alimentare o sulle acque si fanno in base alla disponibilità del personale. Purtroppo sempre più spesso i colleghi vanno in pensione e non vengono rimpiazzati». Nausicaa Orlandi, presidente della FNCF, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici, continua la sua battaglia per chiedere maggiori assunzioni e un riequilibrio di risorse sul fronte della prevenzione in salute. Non si tratta solo di una rivendicazione di categoria, ma la carenza di personale rischia di pregiudicare la fondamentale catena di controlli che si fanno su alimenti e bevande che consumiamo, ma anche sui fertilizzanti e prodotti che vanno sulle terre che coltiviamo. Un danno per il cittadino consumatore che può pesare sul Sistema sanitario nazionale.
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«I chimici si occupano di sicurezza alimentare: la seguono nelle analisi degli alimenti in importazione, esportazione e durante la filiera. Ma controllano anche tutta quella che è la preparazione dei fertilizzanti, la coltivazione dal punto di vista dell’approccio chimico, dallo sviluppo della coltura fino al raccolto» spiega Orlandi a Sanità Informazione.
Ma come si riesce ad assicurare un controllo con poco personale a disposizione? «I controlli si fanno in base alla disponibilità di personale – continua Orlandi -. Se non viene rimpiazzato chi va via è un problema. Noi siamo anche dentro le ARPA, le Agenzie regionali per l’Ambiente. Nel tempo molti sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati. Un’acqua impiega mesi per essere analizzata».
Anche la Orlandi, come altri presidenti di federazioni sanitarie, chiede più investimenti nella prevenzione perché «è essenziale curare le persone, ma si fa un servizio ancora migliore se si riescono a prevenire alcune patologie» spiega ancora l’ex componente del Comitato Tecnico Scientifico.
Ed è stata proprio la richiesta di investire nella prevenzione e nella tutela dell’ambiente sui luoghi di lavoro una delle principali richieste della Federazione dei Chimici e Fisici nel corso degli ultimi incontri della Consulta delle professioni sanitarie al ministro Orazio Schillaci che si sono tenuti a dicembre e gennaio.
«Voglio ricordare che noi seguiamo anche l’industria alimentare e lì si può fare molto in termini di prevenzione – ha spiegato ancora Orlandi -. La comparsa del diabete è legata anche al fatto che i prodotti vengono realizzati con determinati ingredienti. Basti pensare allo zucchero che viene usato sempre di più. Anche la pasta comincia ad avere determinati ingredienti commestibili ma che a lungo andare possono favorire la comparsa di determinate malattie. Noi possiamo offrire un contributo decisivo in questo senso» conclude Orlandi.
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