Alla fine di agosto 2024 è stato segnato il più alto numero di casi mensili a livello mondiale da novembre 2022 (cioè 2.082 casi confermati) e trend in aumento risultano nelle regioni Oms di Africa, Europa e Pacifico occidentale
Sono arrivati ormai quasi a quota 30mila (per la precisione 29.342) i casi sospetti di Mpox, prima conosciuto come vaiolo delle scimmie, segnalati in Africa nel 2024, secondo i dati al 15 settembre contenuti nell’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). E sono 812 le morti. Mentre considerando solo i casi confermati il numero scende a 6.201, con 32 decessi. Gran parte dei contagi censiti sono nella Repubblica democratica del Congo (25.757 casi sospetti e 806 morti), Paese dove è stato intercettato il nuovo ceppo, il clade 1b di Mpxv. L’epidemia globale, legata al clade 2 del virus, è invece in corso nella maggior parte dei Paesi colpiti, che si trovano al di fuori dell’Africa. In totale sono 123 le nazioni a riportare casi, per un totale di 106.310 infezioni confermate al 31 agosto e 234 morti tra i casi confermati.
Stringendo l’obiettivo sul clade 1, gli esperti spiegano che continuano a verificarsi casi in aree note per essere endemiche per Mpox e in particolare le infezioni da clade 1b continuano a essere segnalate nelle province orientali della Repubblica democratica del Congo e in un focolaio in espansione in Burundi (1.557 casi). Alla fine di agosto 2024 è stato segnato il più alto numero di casi mensili a livello mondiale da novembre 2022 (cioè 2.082 casi confermati) e trend in aumento risultano nelle regioni Oms di Africa, Europa e Pacifico occidentale. La regione delle Americhe ha registrato una diminuzione dei casi in agosto rispetto al mese precedente. Nel report c’è anche una new entry: il mese scorso, infatti, un nuovo paese, il Gabon, ha segnalato il suo primo caso di Mpox. E 5 Paesi in Africa (Burundi, Rdc, Kenya, Ruanda e Uganda), insieme a 2 fuori da questo continente (Svezia e Thailandia), hanno segnalato il clade 1b. “Le informazioni disponibili suggeriscono che una trasmissione comunitaria sostenuta di questo ceppo è in corso nella Repubblica Democratica del Congo e in Burundi”, informa l’Oms. Il rischio, secondo la valutazione Oms più recente (inizio agosto), è considerato alto per la Repubblica del Congo e i Paesi vicini, e moderato per la Nigeria e tutti gli altri Paesi.
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