La resistenza agli antibiotici rappresenta un fenomeno naturale biologico causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i batteri. Tuttavia, un uso eccessivo e/o abuso di tali agenti in medicina veterinaria, così come nell’agricoltura, può essere considerato una delle cause dello sviluppo e della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione e, quindi, della loro […]
La resistenza agli antibiotici rappresenta un fenomeno naturale biologico causato dalle mutazioni genetiche a cui vanno incontro i batteri. Tuttavia, un uso eccessivo e/o abuso di tali agenti in medicina veterinaria, così come nell’agricoltura, può essere considerato una delle cause dello sviluppo e della diffusione di microrganismi resistenti alla loro azione e, quindi, della loro perdita di efficacia.
Un uso razionale e responsabile degli antibiotici è alla base del contenimento degli attuali livelli di diffusione e della riduzione al minimo dei rischi per la salute umana ed animale derivanti da tale fenomeno.
L’ultimo sondaggio di Eurobarometro condotto dalla Commissione europea sul fenomeno della resistenza agli antibiotici e, più in generale, agli antimicrobici, descrive una conoscenza generale del fenomeno ancora piuttosto limitata. In particolare, meno della metà degli intervistati europei (43%) sa che gli antibiotici sono inefficaci contro i virus (percentuale che scende al 28% negli italiani) e per quanto concerne il settore veterinario, meno del 40% degli intervistati è a conoscenza che l’impiego degli antibiotici per la promozione della crescita negli animali è proibito nell’Unione europea dal 2006.
La European Antibiotic Awareness Day (18 November) e la World Antibiotic Awareness Week (14-20 November 2016) rappresentano iniziative volte ad accrescere la conoscenza e la consapevolezza del fenomeno della resistenza antimicrobica, dei rischi da esso derivanti e dell’uso prudente.
Tali campagne informative e educative sono rivolte ai cittadini in generale, ai proprietari degli animali, anche da compagnia, e ai professionisti del settore.
Per l’occasione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità Animale (OIE) ha predisposto specifici strumenti di comunicazione:
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