Pandemie 12 Luglio 2022 15:14

Cosa bisogna fare se ci si contagia in vacanza o poco prima di partire?

A causa di questa nuova ondata di contagi può succedere di risultare positivi poco prima di partire in vacanza o durante il soggiorno. In base a ogni situazione e meta sono previste regole ben precise

Cosa bisogna fare se ci si contagia in vacanza o poco prima di partire?

In questa nuova ondata di contagi in tutta Italia può succedere – e non di rado – che si scopra di essere positivi poco prima di partire o addirittura mentre si è in vacanza. Una brutta rogna, che però va gestita in base alla specifica situazione e alla meta. E’ quindi bene documentarsi prima di partire, specialmente se si va all’estero. Anzi, sarebbe meglio farsi già un’idea delle regole da seguire già prima di prenotare.

Se ci si ammala prima della vacanza non si può partire

Nel caso in cui ci si positivizza poco prima della vacanza c’è solo una cosa dare fare: rassegnarsi. Se si è positivi non si può viaggiare. La buona notizia è che si avrebbe diritto a un rimborso. Bisogna quindi informare subito le strutture dove sono state effettuate le prenotazioni. Nel codice civile c’è scritto: «La sopraggiunta impossibilità di usufruire della prestazione concordata e pagata, per motivi di necessità o forza maggiore, prevede il rimborso obbligatorio da parte del fornitore». Quindi, almeno in teoria, il rimborso dovrebbe essere garantito. Per le compagnie aeree l’iter per il rimborso del biglietto prevede un bonifico bancario. Per hotel, alberghi e case vacanze molti propongono buoni da utilizzare in seguito oppure trattengono una penale sul rimborso.

In Italia è previsto l’isolamento per i positivi anche in vacanza

Se invece si viene colpiti dal virus Sars-CoV-2 a vacanza iniziata le regole in Italia sono piuttosto chiare. La persona positiva deve stare in isolamento. Precisamente 7 giorni per chi è vaccinato con dose booster e ha completato il ciclo vaccinale con due dosi da non più di 120 giorni. Quindi, se un tampone rivela la positività ci si deve fermare sul luogo di vacanza, anche se a proprie spese, fino a tampone negativo. In teoria non si può neanche viaggiare in automobile da soli per ritornare a casa.

Ogni paese prevede regole diverse nella gestione delle persone positivi, compresi i turisti

Può risultare invece più complicato gestire la situazione qualora si risultasse positivi durante una vacanza all’estero. In questo caso è bene informarsi sulle regole del paese ospitante. Infatti, bisogna tenere bene in mente che, in molti i paesi, in caso di contagio, bisogna provvedere a proprie spese all’assistenza sanitaria e alla struttura dove restare in isolamento. Una volta accertata la positività bisogna subito segnalarlo l’autorità sanitaria del paese ospitante e verificare se il viaggio è coperto da un’assicurazione. Probabilmente il volo di ritorno dovrà essere posticipato e si potrà segnalare la circostanza alla compagnia oltre che iniziare una quarantena se prevista.

Dalla Grecia alla Spagna fino alla Francia al Regno Unito e gli Usa, ecco le regole

In Grecia, se si risulta positivi, è previsto l’isolamento obbligatorio almeno per cinque giorni. Il turista dovrà trovare una struttura dove osservare la quarantena. È quindi vietato rientrare in Italia e per amici o familiari a contatto è obbligatoria la mascherina per 10 giorni. L’ambasciata suggerisce di compilare sempre il modulo Passenger locator form necessario per ottenere il certificato di tampone negativo e poter ripartire. In Spagna, invece, ci si può mettere in viaggio e tornare a casa anche da positivi. In Francia è previsto l’isolamento a spese del turista e isolamento obbligatorio per 7 giorni. Nel Regno Unito nessuna limitazione ai positivi. Se ci si ammala negli Stati Uniti sono previsti cinque giorni di isolamento a proprie spese. L’assistenza sanitaria è a pagamento e non si potrà tornare in Italia senza essere prima guariti.

 

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