In occasione della Settimana Europea delle Vaccinazioni (European Immunization Week – EIW) celebrata quest’anno dal 23 al 29 aprile 2018, il Ministero della Salute ha reso noti i dati aggiornati al 2017 sulle coperture vaccinali dell’età pediatrica e dell’adolescente. Le coperture vaccinali rappresentano l’indicatore per eccellenza delle strategie vaccinali, poiché forniscono informazioni in merito alla […]
In occasione della Settimana Europea delle Vaccinazioni (European Immunization Week – EIW) celebrata quest’anno dal 23 al 29 aprile 2018, il Ministero della Salute ha reso noti i dati aggiornati al 2017 sulle coperture vaccinali dell’età pediatrica e dell’adolescente.
Le coperture vaccinali rappresentano l’indicatore per eccellenza delle strategie vaccinali, poiché forniscono informazioni in merito alla loro reale implementazione sul territorio e sull’efficienza del sistema vaccinale.
Sebbene universalmente la vaccinazione sia considerata uno strumento straordinariamente efficace e sicuro per la prevenzione delle malattie infettive, dal 2013 al 2016 le coperture vaccinali hanno mostrato un trend in diminuzione, scendendo ben al di sotto della soglia del 95%, raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per limitare la circolazione di questi virus e batteri nella collettività e ottenere oltre alla protezione dei singoli soggetti vaccinati anche la cosiddetta immunità di gregge (o di popolazione o heard immunity): infatti, se almeno il 95% della popolazione è vaccinata, si proteggono indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non è stato possibile sottoporre alla vaccinazione.
In particolare, come conseguenza delle inadeguate coperture vaccinali nei confronti del morbillo, nel corso del 2017 il nostro Paese è stato interessato da una estesa epidemia di morbillo, che ha causato quasi 5.000 casi, di cui oltre 300 tra operatori sanitari, con 4 decessi (rapporto ISS n.37 gennaio 2018).
Di fronte alla preoccupazione destata dalla situazione epidemiologica del morbillo, al rischio di ricomparsa di malattie ormai eliminate dall’Italia o sotto controllo, e alla scarsa efficacia delle strategie attuate fino ad allora, si è ritenuto opportuno un cambio radicale di approccio, con l’approvazione del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, che ha aumentato il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10, estendendo l’obbligo a vaccinazioni raccomandate già presenti in calendario dal 1999.
I dati di copertura vaccinale al 31 dicembre 2017, relativi alle età per le quali le coperture vengono monitorate annualmente in maniera routinaria, più alcune età oggetto di un monitoraggio ad hoc allo scopo di verificare l’impatto dell’introduzione dell’obbligo vaccinale, sono estremamente positivi:
Il miglioramento delle coperture vaccinali è risultato significativo per tutte le fasce d’età oggetto della rilevazione, ad indicare che le misure straordinarie messe in atto nel corso del 2017, in particolare l’approvazione del decreto vaccini e gli interventi di comunicazione che l’hanno accompagnato e seguito, nonché la grande resilienza dei servizi territoriali deputati all’erogazione delle vaccinazioni, che hanno avuto la capacità di riorganizzarsi in pochissimo tempo per rispondere ad una domanda di vaccinazione considerevolmente aumentata per ottemperare al nuovo obbligo vaccinale, sono riuscite ad arrestare il trend in diminuzione delle coperture vaccinali.
È necessario proseguire l’impegno, in termini di miglioramento dell’offerta e dell’accesso ai servizi, ma anche della capacità di rispondere alle istanze dei cittadini per dissolvere i dubbi sulla efficacia e sicurezza dei vaccini e sull’utilità ed opportunità delle vaccinazioni, anche nei confronti di malattie solo apparentemente scomparse, per garantire coperture vaccinali ancora più efficaci e per raggiungere e mantenere le soglie raccomandate dall’OMS.
L’iniziativa, lanciata nel 2005 dall’Ufficio Regionale Europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha lo scopo di aumentare, nella popolazione e tra gli operatori sanitari, la consapevolezza del rischio reale legato alle malattie infettive e dell’opportunità ed importanza delle vaccinazioni, come strumento di protezione per la salute del singolo e della collettività. Solo attraverso un’informazione corretta e trasparente ai cittadini, anche su temi “difficili”, come la sicurezza dei vaccini, si può giungere ad un consenso realmente informato alla vaccinazione. Alla base vi deve essere la piena consapevolezza dell’importanza che ciascun bambino, e non solo, sia protetto dalle malattie prevenibili con la vaccinazione, che si configura come diritto, prima che come bisogno.
In Italia, grazie alle vaccinazioni sono state prevenute, complessivamente dall’avvio del relativo programma, oltre 70.000 morti per difterite, tetano e poliomielite (le tre malattie infettive con la mortalità più elevata nel secolo scorso) e circa 4 milioni di casi di difterite, tetano, pertosse, poliomielite, epatite B, malattia da Haemophilus influenzae tipo b, morbillo, parotite, rosolia e varicella, il 35% dei quali avrebbe riguardato i bambini nei primi anni di vita.
Il tema della Settimana Europea delle Vaccinazioni 2018 è “La vaccinazione come diritto individuale e responsabilità condivisa per la salute e il benessere di tutti”.
In occasione della Settimana il Ministero della Salute, in collaborazione con gli esperti del NITAG (Commissione Nazionale Vaccinazioni) e di alcuni ricercatori dell’ISS ha curato la traduzione e l’adattamento di alcuni materiali di comunicazione, prodotti dall’OMS Europa e dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), su alcune tematiche generali inerenti le vaccinazioni e alcune malattie prevenibili da vaccino.
Ha pubblicato, inoltre, due guide ECDC sulle vaccinazioni Parliamo di esitazione. Accrescere la fiducia nella vaccinazione e le coperture vaccinali e Parliamo di protezione. Migliorare le coperture delle vaccinazioni pediatriche, di cui ha coordinato la traduzione e l’adattamento.
Per approfondire: