Pandemie 1 Settembre 2015 17:40

Febbre del Nilo, aumentano i casi del virus delle zanzare

Quindici casi dall’inizio dell’anno: due ricoveri in Lombardia

Febbre del Nilo, aumentano i casi del virus delle zanzare

Che le zanzare potessero dare qualche fastidio ben più grosso di una puntura arrossata è fatto noto.


Uno fra tutti, il virus della malaria, che nei Paesi tropicali rappresenta ancora una delle principali cause di morte per le popolazioni locali e un rischio importante per i turisti, dal momento che il veicolo d’infezione – l’insetto – è poco controllabile attraverso le normali misure precauzionali, il che costringe i visitatori a massicce terapie farmacologiche preventive.

Ma che succede, invece, quando le zanzare infette vivono molto più vicine a noi? Succede quello che sta accadendo, da qualche settimana, nel Nord Italia. Per fortuna non si tratta di malaria, ma di una – meno grave – febbre del Nilo, che ha tuttavia immobilizzato a letto due anziani (dichiarati fuori pericolo) e colpito in totale sette persone tra la provincia di Lodi e l’Emilia Romagna. Quindici, ad oggi, i casi registrati in Europa. Non è un caso che l’area più colpita sia quella della Pianura Padana, nelle cui acque stagnanti questi insetti trovano un habitat particolarmente favorevole per la riproduzione.

Si tratta di un virus simile a quello dell’influenza, che può essere pericoloso – e causare sintomi a carico dell’encefalo come una meningite – se a contrarlo sono persone anziane, fragili o immunocompromesse. Scoperto in Africa, il virus si è diffuso nel tempo nel resto del mondo. «Viene trasmesso all’uomo e agli animali dalla puntura delle zanzare comuni, le Culex – spiega Marco Tinelli, direttore del Reparto di Malattie infettive e tropicali dell’ospedale di Sant’Angelo Lodigiano –  e la prevenzione è mirata proprio ad evitare le punture. La terapia – aggiunge Tinelli – è sintomatica».  In via cautelare l’Avis ha disposto la sospensione delle donazioni di sangue  per 28 giorni da quando si è soggiornato, anche per una sola notte, nelle zone ritenute a rischio.

Gli esperti suggeriscono l’uso di repellenti e abiti coprenti, soprattutto all’imbrunire. Attuare una strategia preventiva sembra fondamentale, per evitare un aumento di casi vertiginoso: il Cesme, Istituto zooprofilattico di Teramo, ha infatti riscontrato positività al virus su 9 uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio in Lombardia ed Emilia Romagna, e di 18 pool di zanzare nelle stesse Regioni. L’arma fondamentale per combattere questa ed altre epidemie resta, tuttavia, un’adeguata informazione e formazione del personale medico – sanitario.

Articoli correlati
Cani e gatti sono serbatoi di virus, da quello della rabbia al Sars-CoV-2
Gli animali da compagnia sono possibili veicoli di infezioni e malattie, ancora in gran parte sottovalutati. La dinamica dei rischi legati ai contatti tra esseri umani e animali domestici è in continua evoluzione, influenzata dai cambiamenti sociali e ambientali degli ultimi anni. A dirlo è un gruppo di ricercatori internazionale in uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine
Cambiamenti climatici possono «resuscitare» virus «zombie» e scatenare nuove epidemie
Sono stati trovati nella lana di mammut, nelle mummie siberiane, nei lupi preistorici e nei polmoni di una vittima dell'influenza ritrovata sepolta nel permafrost dell'Alaska. I virus «zombie» rischiano di «resuscitare» a causa degli effetti dei cambiamenti climatici e dare il via a nuove epidemie o pandemie
Non solo Covid, influenza e Rsv. In Usa boom di infezioni da un virus «ignorato»: HMPV
Il trio Covid-influenza-Rsv che abbiamo tanto temuto nella scorsa stagione, negli Stati Uniti, è diventato un minaccioso «quartetto». Sul finire della stagione invernale, infatti, un altro virus respiratorio ha preso piede negli Stati Uniti. Si tratta del metapneumovirus umano, o HMPV. Abbiamo chiesto a Concetta Castilletti responsabile Unità Operativa Virologia e Patogeni Emergenti dell'IRCCS Sacro Cuore Don Calabria, Negrar, qual è la situazione in Italia
L’influenza «maschile» esiste: un cromosoma in meno rende gli uomini più vulnerabili
Non è questione di scarsa resistenza o capacità di sopportazione. L'influenza colpisce più duramente gli uomini che le donne, per davvero. A confermare l'esistenza della cosiddetta «influenza maschile» è un nuovo studio dell’Università della California a Los Angeles (UCLA), pubblicato sulla rivista Nature Immunology. In generale, le donne tendono ad avere sistemi immunitari più forti e questo potrebbe essere dovuto al fatto che le donne hanno due cromosomi X, mentre gli uomini ne hanno solo uno
Aviaria si sta diffondendo tra animali «in modo efficiente». Allarme degli esperti: «Può essere peggio del Covid»
A lanciare l'allarme è uno studio condotto da una collaborazione di ricercatori in Canada, che ha definito la scoperta «molto preoccupante». Il virus degli uccelli si diffonde «in modo efficiente» nei furetti e questo suggerirebbe una possibile diffusione negli esseri umani
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Sanità

I migliori ospedali d’Italia? Sul podio Careggi, l’Aou Marche e l’Humanitas di Rozzano

A fotografare le performance di 1.363 ospedali pubblici e privati nel 2023 è il Programma nazionale sititi di Agenas. Il nuovo report mostra un aumento dei  ricoveri programmati e diu...
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"