Pandemie 29 Ottobre 2018 19:25

Giornate della Ricerca, Bartolazzi: «È unico antidoto a fake news e a cure miracolose, al lavoro per trovare risorse»

Il Presidente della Repubblica ha aperto ufficialmente “I Giorni della Ricerca” al Palazzo del Quirinale ricevendo i più autorevoli rappresentanti del mondo dell’oncologia italiana e una rappresentanza dei sostenitori di AIRC, l’associazione che promuove l’evento dal 1995 quale momento fondamentale per informare e sensibilizzare il nostro Paese sui principali progressi compiuti nella lotta contro il cancro. È […]

Il Presidente della Repubblica ha aperto ufficialmente “I Giorni della Ricerca” al Palazzo del Quirinale ricevendo i più autorevoli rappresentanti del mondo dell’oncologia italiana e una rappresentanza dei sostenitori di AIRC, l’associazione che promuove l’evento dal 1995 quale momento fondamentale per informare e sensibilizzare il nostro Paese sui principali progressi compiuti nella lotta contro il cancro.

È intervenuto alla cerimonia il sottosegretario alla Salute Armando Bartolazzi con un discorso in cui ha ringraziato AIRC per il lavoro svolto, l’importanza della ricerca anche nella lotta alle fake news e alle cure miracolose e la possibilità che tutti possano accedere alle più moderne terapie anticancro.

IL DISCORSO DEL SOTTOSEGRETARIO ARMANDO BARTOLAZZI

«Personalmente – ha detto Bartolazzi – ho l’obbligo morale di ringraziare l’AIRC per il sostegno costante alla mia attività di ricerca e per aver svolto un ruolo determinante nella crescita professionale e scientifica non solo mia, ma di tutti i colleghi più giovani con i quali ho avuto l’onore di collaborare e dai quali ho imparato molto. Per tutti noi ricercatori le attività sostenute dall’AIRC hanno coinciso con l’entusiasmo e la curiosità tipici della giovinezza, entusiasmo che per quanto mi riguarda non si è mai assopito.

In Italia il cancro provoca 500 morti al giorno e l’incidenza è di 1000 nuovi casi al giorno. Degli attuali 3 milioni di pazienti oncologici circa il 60% (rispetto al 40-50% di pochi anni fa) sopravvive a 5 anni dalla diagnosi, con punte di guarigione che arrivano all’80-90% per alcune forme tumorali, come il carcinoma mammario, e questa percentuale di successo è in costante incremento. La mortalità dovuta al cancro è quindi diminuita sensibilmente negli ultimi decenni grazie all’evoluzione di nuovi strumenti diagnostici e terapeutici sempre più personalizzati.

Particolare menzione meritano le moderne terapie immunologiche e le strategie di prevenzione, che stanno radicalmente cambiando la storia naturale di molte neoplasie. Ma ciò non basta perché il cancro resta comunque la seconda causa di morte nel nostro Paese.

Ai successi costanti nella diagnosi precoce e nella terapia si contrappone purtroppo l’aumento dell’incidenza dei tumori, dovuto principalmente a 3 distinti fenomeni:

  • L’invecchiamento della popolazione che aumenta naturalmente il rischio di sviluppare malattie oncologiche.
  • L’impatto sempre più accertato di fattori ambientali quali cause determinanti l’insorgenza di tumori, (tra cui l’inquinamento del suolo e dell’aria).
  • Lo stile di vita (cattiva alimentazione, abitudini voluttuarie, sedentarietà).

La ricerca scientifica si pone oggi come protagonista assoluta nell’eterna battaglia tra definizione delle cause che determinano il cancro e l’individuazione delle migliori cure disponibili. Ma non solo… La ricerca è strumento fondamentale per la conoscenza, utile a contrastare tutte le “fake news” che riguardano cure e tecniche di prevenzione oncologica contrabbandate come miracolose ma prive di ogni fondamento scientifico, che parafrasando il prof. Alberto Mantovani: “… travestite da false speranze creano solo amare delusioni”.

L’AIRC svolge un ruolo fondamentale in questo percorso, sostenendo la ricerca oncologica italiana in tutti i suoi aspetti, teorici ed applicativi.  I dubbi vanno risolti con rigore metodologico e con la sperimentazione che deve essere effettuata in ambienti assistenziali dove non esistono barriere a questo approccio, se non eticheLa rete degli IRCCS con specifica missione oncologica, creata sotto la spinta del Ministero della Salute, ha sviluppato sempre di più capacità e competenze in questo settore. Attualmente sono in corso più di 2000 sperimentazioni cliniche, in particolare sulle “combinazioni”, tra vecchie e nuove modalità terapeutiche.

In sintesi, oggi possiamo offrire ai pazienti un ventaglio di terapie specifiche e personalizzate per curare il cancro, opportunità che fino a pochi anni fa erano impensabili.

Le nuove sfide

La ricerca ha di fatto chiarito alcuni aspetti della malattia che aprono a nuove opportunità terapeutiche. L’introduzione dei nuovi farmaci di tipo immunologico e dei vaccini terapeutici invertono, di fatto, il paradigma della cura. Questi farmaci non sono più diretti a colpire le cellule tumorali ma stimolano il ripristino del sistema immunitario. Infatti è oramai evidente che molti tumori si sviluppano e crescono ingannando e disarmando il nostro sistema immunitario. Parallelamente la ricerca ha consentito di chiarire che non tutti i tumori e non tutti i pazienti sono uguali. Alcuni rispondono a questi nuovi farmaci (circa il 20-30%), e non mostrano recidive per molti anni tanto da poter essere considerati effettivamente guariti; in altri casi le recidive si presentano dopo un periodo più o meno lungo, su altri pazienti invece l’immunoterapia è inefficace. Queste osservazioni hanno posto il tema della diversità individuale e della necessaria personalizzazione delle cure partendo da queste domande:

  • Perché una terapia funziona su alcuni paziente e non su altri?
  • Come possiamo selezionare al meglio i pazienti sensibili alle terapie per ottimizzare cure e risorse finanziarie?
  • Quali sono i fattori individuali e biologici che condizionano queste diversità?

La ricerca ha posto anche il tema della sostenibilità, cioè la capacità di garantire l’accesso alle terapie innovative a tutti pazienti, un principio cardine del nostro sistema sanitario. Ma questo principio diventa sacrosanto solo quando l’innovazione è una reale innovazione, perché supportata da un rigoroso razionale scientifico. È necessario quindi adottare strategie per sostenere e rafforzare la ricerca oncologica di qualità, che utilizza le migliori tecnologie a disposizione: genomica, proteomica, intelligenza artificiale.

Alleanza Contro il Cancro (ACC) è la prima delle reti IRCCS creata dal Ministero della Salute al fine di promuovere una ricerca traslazionale di qualità. Costituita da 25 IRCCS condivide l’obiettivo di portare l’innovazione tecnologica e organizzativa nella pratica clinica. In 20 centri italiani è già attivo da un anno un trial clinico sul cancro del polmone che ha come obiettivo la validazione di una piattaforma genomica che consente di evidenziare tutti i bersagli terapeutici dei carcinomi polmonari e le modificazioni dei geni che regolano il metabolismo dei farmaci. Grazie a questa piattaforma è possibile avere informazioni sia sulla potenziale efficacia che sulla tossicità dei farmaci oggi disponibili.

È verosimile che in un futuro oramai prossimo, i centri oncologici potranno utilizzare tali informazioni nella pratica clinica a beneficio di tutti i pazienti con cancro del polmone per applicare terapie di precisione. Questo è il primo programma italiano di medicina di precisione. Una piccola rivoluzione cui ne seguiranno presto altre.

La nuova piattaforma infatti è in grado di interrogare tutti i geni finora identificati che causano i tumori ereditari e sarà pertanto possibile individuare prontamente i pazienti ed i famigliari con predisposizione genetica al cancro, per indirizzarli correttamente verso specifici percorsi di screening e prevenzione.

Prospettive

Il Ministero della Salute ha intrapreso quindi una serie di azioni per trasferire l’innovazione biotecnologica nella pratica clinica che avranno una ricaduta sostanziale e un impatto importante non solo per la salute dei pazienti (che ovviamente costituisce il nostro obiettivo primario), ma anche per l’intero sistema della ricerca sul cancro. Immaginiamo nel prossimo futuro, l’innesco di un circolo virtuoso per il quale i pazienti oncologici avranno accesso a terapie sempre più personalizzate ed efficaci, e la ricerca scientifica, sia pubblica che privata, troverà sempre più opportunità di sviluppo.

La ricerca scientifica che appare all’orizzonte sarà sempre più tecnologica, ma non deve perdere la visione olistica del paziente, seguirlo nel tempo in tutte le fasi della malattia, cercando di identificare e comprendere i meccanismi che condizionano le caratteristiche mutevoli del cancro per trovare contromisure appropriate.

L’Italia è la patria di alcuni dei migliori oncologi clinici e sperimentali del mondo che sapranno certamente valorizzare e dare autorevolezza scientifica a questi percorsi.

Molte saranno le azioni chiave da porre in essere nel prossimo futuro, tra le quali merita menzione quella di favorire una ricerca traslazionale a due vie: non solo dal laboratorio al letto del paziente, ma anche dalla popolazione e dal paziente stesso alla ricerca preclinica. Questo significa riorientare la ricerca oncologica sui bisogni dei malati e non sugli obiettivi economico-finanziari dell’industria bio-medica, in un contesto di collaborazione chiara, etica, più ampia ed aperta.

È necessario infine sottolineare che tutti i cittadini devono ricevere cure allo “stato dell’arte”, ovunque essi siano e indipendentemente dal proprio profilo socio-culturale e economico. La ricerca offre gli strumenti per prevenire, diagnosticare e curare, ma queste opportunità devono essere disponibili per tutti.  E lo dico anche per ricordare che il nostro Servizio Sanitario Nazionale, che compie 40 anni, ha come finalità primaria l’osservanza dell’articolo 32 della nostra preziosa Costituzione.

Presidente, grazie ancora per la Sua sensibilità anche oggi dimostrata con la Sua presenza; la lotta contro il cancro è una lotta globale ed è indispensabile coordinare gli sforzi di tutti.

In queste settimane di intenso lavoro per la legge di bilancio 2019, il ministro Giulia Grillo e tutto il Ministero stanno lavorando per cercare di ottenere risorse adeguate per la sanità, nella ferma convinzione che sostenere economicamente la ricerca scientifica e il sistema salute non sia un capitolo di spesa, ma una grande opportunità di investimento per il futuro.

Sappiamo di avere nel nostro Presidente un alleato fondamentale a sostegno di questo importante cambiamento culturale, che rappresenta la vera e forse unica preziosa eredità da salvaguardare per le future generazioni».

 

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