Pandemie 29 Novembre 2016 13:23

HIV, quali Linee Guida? Il Ministro risponde…

Le Linee Guida Italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1 hanno lo scopo di fornire le indicazioni al governo clinico della patologia con l’obiettivo di giungere all’uso ottimale della terapia antiretrovirale. Sono redatte dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), in collaborazione con le Sezioni L […]

di Beatrice Lorenzin - Ministro della Salute

Le Linee Guida Italiane sull’utilizzo dei farmaci antiretrovirali e sulla gestione diagnostico-clinica delle persone con infezione da HIV-1 hanno lo scopo di fornire le indicazioni al governo clinico della patologia con l’obiettivo di giungere all’uso ottimale della terapia antiretrovirale. Sono redatte dalla Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT), in collaborazione con le Sezioni L e M del Comitato Tecnico Sanitario del Ministero della Salute.

L’edizione del 2016, oltre ad avere aggiornato tutte le parti in merito alle evidenze scientifiche disponibili, propone particolari novità sui modelli di gestione assistenziali, sul come iniziare la terapia antiretrovirale di combinazione (cART) nonché sulla sua sull’ottimizzazione, sull’invecchiamento delle persone con HIV, la coinfezione con tubercolosi, la terapia neo-natale e la profilassi pre-esposizione PrEP).

Il progetto

La partecipazione ampia e multidisciplinare alla discussione e stesura dei contenuti delle linee guida ha visto protagonisti, con entusiasmo e grande spirito di collaborazione, numerosi medici specialisti della SIMIT, esperti di altre discipline, delle associazioni dei pazienti e/o delle comunità colpite dall’infezione. Il coinvolgimento di un numero così rilevante di partecipanti al progetto non ha avuto esclusivamente la finalità di garantire la multidisciplinarietà delle esperienze per avere un testo autorevole, ma soprattutto quella di favorire la condivisione di regole accettate e aggiornate nella pratica clinica di tutti i giorni, premessa fondamentale per prevedere una corretta applicazione.

La cART è oggi riconosciuta di indubbio beneficio per la persona con HIV – per bloccare la replicazione virale, prevenire le complicanze ed evitare la forma conclamata della patologia detta AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) garantendo così una prospettiva di vita a lungo termine del paziente, ma anche come strumento efficace per ridurre notevolmente la possibilità di trasmettere l’infezione (TasP). Di conseguenza, anche se al momento non è possibile eradicare l’infezione da HIV (ossia guarire definitivamente da essa), la diagnosi tempestiva di HIV e la presa in carico dei pazienti da parte delle strutture competenti, oltre che servire alla cura dei pazienti stessi, rappresentano un intervento di sanità pubblica in grado di ridurre la trasmissione del virus.

La cART oggi è basata su un’ampia scelta di farmaci e regimi, che vanno dalle molecole di nuova generazione ai farmaci già in uso da tempo ancora attivi, cui, dopo la scadenza brevettuale, si aggiungono i farmaci equivalenti. Per essere efficace ed evitare/ridurre il rischio d’insorgenza di resistenze, deve essere non solo condotta nel rispetto dei principi che ne garantiscano un’efficacia duratura, ma anche personalizzata a seconda delle caratteristiche cliniche, sociali e comportamentali del paziente. La cART richiede un’assunzione quotidiana e necessita di una assunzione assidua dei farmaci che è stata ed è  la chiave del successo terapeutico di questi anni. La tollerabilità, infine, è un fattore cruciale alla continuità della cura e all’aderenza del paziente.

Le Linee Guida, essendo basate sulle prove di evidenza ricavate dalla letteratura scientifica e su una valutazione esperta, consentono di indirizzare la prescrizione e la gestione delle terapie secondo parametri di efficacia e appropriatezza.

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