Le nuove iniziative per combattere l’endometriosi
Sono molto vicina a tutte le donne che ogni giorno devono confrontarsi con una malattia come l’endometriosi che solo in Italia colpisce circa tre milioni di donne e che è causa del 30-40% dei casi di infertilità femminile. Una malattia con un impatto personale e sociale alto, sia in termini di riduzione della qualità della vita di coloro che ne sono colpite, sia in termini di costi diretti e indiretti.
Sin dall’inizio del mio mandato alla Salute ho prestato grande attenzione a questa patologia che ho posto al centro dell’agenda dedicata alla salute della donna anche nel corso del semestre di presidenza italiana dell’UE. Nel 2014 ho inoltre vincolato 15 milioni di euro per consentire alle Regioni di sviluppare specifici progetti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita e di salute delle donne affette da questa malattia attraverso l’implementazione di percorsi diagnostico¬ assistenziali e di supporto. Al fine poi di migliorare la conoscenza epidemiologica sull’endometriosi, sui relativi accertamenti diagnostici e sui trattamenti terapeutici adottati, il Ministero ha previsto l’istituzione di un Registro nazionale che si avvarrà di Registri e Osservatori regionali sulla patologia, già realizzati in alcune Regioni.
Inoltre, in considerazione delle profonde ripercussioni cui vanno incontro le pazienti nelle forme cliniche più gravi e diffuse abbiamo riconosciuto il diritto ad usufruire in regime di esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo nell’ambito di percorsi di follow-up. Pertanto, all’interno dell’aggiornamento complessivo dei Livelli essenziali di assistenza (LEA), previsti dal Patto per la Salute 2014-2016, è stato proposto l’inserimento della endometriosi nell’elenco delle patologie croniche ed invalidanti per gli stadi clinici III e IV della classificazione ASRM.
Tanto è stato fatto dal ministero della Salute ora auspico che si risolvano al più presto i problemi di valutazione della compatibilità finanziaria dell’aggiornamento dei nuovi Lea da parte del ministero dell’Economia e delle Regioni.
Beatrice Lorenzin