Secondo la Relazione annuale sull’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria tocca i valori minimi in Sardegna, Sicilia, Calabria, Umbria. 17 le Regioni che hanno provveduto ad emanare/aggiornare le linee guida regionali
È arrivata al Parlamento la Relazione annuale sull’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria – 2016. E i numeri indicano un calo dei medici che la esercitano passati da 59mila unità a 51430. La Relazione dà conto del grado di implementazione dei principali adempimenti previsti in materia dal decreto legge 158/2012 convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2012, n. 189, dalla legge 3 agosto 2007, n. 120, nonché dall’Accordo Stato Regioni del 18 novembre 2010.
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Ecco i principali risultati dell’analisi:
L’indagine ha inoltre evidenziato che il numero di medici che esercitano ALPI – attività libero professionale intramuraria – è diminuito passando da 59.000 unità relative all’anno 2012, pari al 48% del totale dei medici a 51.430unità nel 2016, pari al 43,3% del totale dei Dirigenti medici del SSN.
In media, nel SSN il 47,3% dei dirigenti medici, operanti nel SSN a tempo determinato e a tempo indeterminato con rapporto esclusivo, esercita la libera professione intramuraria.
La rilevazione, anche quest’anno, evidenzia un’estrema variabilità del fenomeno tra le Regioni, sia in termini generali di esercizio dell’attività libero professionale intramoenia, sia in termini specifici di tipologia di svolgimento della stessa con punte che superano quota 56% nelle seguenti Regioni:
Viceversa, il rapporto tra medici che esercitano l’ALPI sul totale dei medici in esclusività, tocca valori minimi in Regioni come: