Pandemie 25 Ottobre 2022 14:00

La nuova variante BQ.1 è più pericolosa delle altre?

La variante B.Q1 sarà presto dominante in Europa e, quindi, anche in Italia. Le prime informazioni indicano che ha una maggiore capacità di eludere i vaccini, ma non sembra più pericolosa delle altre

La nuova variante BQ.1 è più pericolosa delle altre?

Tra metà novembre e inizio dicembre sarà molto probabilmente la variante Covid più diffusa in Europa, Italia compresa. Si prevede che la variante BQ.1, che appartiene alla famiglia Omicron, contribuirà a un aumento di casi Covid-19 a brevissimo. Questo lo scenario previsto dal Centro europeo per il controllo delle malattie (ECDC), nell’ultimo aggiornamento epidemiologico su Covid-19.

Al momento la variante BQ.1 è al 5% in Italia

A segnalare la maggiore circolazione di Bq.1 nell’ultima settimana sono Francia (19% sequenze), Belgio (9%), Irlanda (7%), Paesi Bassi (6%) e Italia (5%). Andrea Ammon, direttore dell’ECDC, ha sottolineato che «i paesi dovrebbero rimanere vigili per i segnali di emergenza e diffusione di BQ.1 e mantenere test sensibili e rappresentativi».

BQ.1 sembra più «brava» a eludere il vaccino

Studi preliminari di laboratorio condotti in Asia indicano che BQ.1 ha la capacità di eludere in modo considerevole la risposta del sistema immunitario. Tuttavia, secondo dati attualmente disponibili, anche se limitati, non ci sono prove che BQ.1 sia associata a una maggiore gravità dell’infezione rispetto a omicron BA.4 e BA.5. Poiché ricade sempre nella famiglia di omicron, la nuova sottovariante non sembra particolarmente differente dal virus attuale. A fronte di un probabile aumento dei contagi, non si prevedono pertanto mutazioni particolari riguardo alla severità dell’infezione, né un calo di efficacia nella protezione da parte dei vaccini.

I vaccini aggiornati sembrano funzionare

I nuovi vaccini bivalenti di Moderna e Pfizer, attualmente in uso in Italia, offrono una protezione superiore e potenzialmente più duratura rispetto al monovalente. Gli anticorpi neutralizzanti vengono generati anche rispetto ai sottolignaggi di omicron. Possibile invece un calo dell’efficacia degli anticorpi monoclonali, i quali potrebbero non riuscire più a bloccare il virus, a causa delle sempre nuove mutazioni.

 

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