“Prevenzione, programmazione, innovazione e ricerca” sono sempre state, e saranno, le nostre parole d’ordine. Negli Stati generali della ricerca sanitaria del 27 e 28 aprile abbiamo parlato di un settore che è la nostra grande bellezza e che va curato e sostenuto: la ricerca sanitaria. E’ un ambito ad altissimo potenziale di innovazione e di […]
“Prevenzione, programmazione, innovazione e ricerca” sono sempre state, e saranno, le nostre parole d’ordine. Negli Stati generali della ricerca sanitaria del 27 e 28 aprile abbiamo parlato di un settore che è la nostra grande bellezza e che va curato e sostenuto: la ricerca sanitaria. E’ un ambito ad altissimo potenziale di innovazione e di investimento che, non a caso, in questi anni di crisi ha continuato a crescere. Si preferisce investire in un Paese come il nostro, che ha un alto livello di qualificazione professionale dei suoi ricercatori e di certificazione.
Dobbiamo però promuovere di più la cultura scientifica, ancora ad un livello basso, per elevare la capacità di attrarre grandi investimenti nel nostro Paese e soprattutto dobbiamo creare un “Sistema Italia” per potenziare e utilizzare al meglio le nostre attrattive, un sistema che renda più facile fare ricerca in Italia, più facile brevettare, più facile per i ricercatori avere una retribuzione adeguata alle proprie scoperte scientifiche. Dobbiamo creare il ‘comfort’ affinché i nostri ricercatori, che hanno una formazione di altissima qualità, restino a lavorare da noi, e i ricercatori stranieri, di contro siano attratti dall’Italia. Con gli Stati Generali abbiamo individuato azioni e percorsi per costruire uno scenario nuovo, per dare risposte concrete alle aspettative dei ricercatori del servizio sanitario nazionale, dei nostri IRCCS, per dare tranquillità a chi già lavora e offrire nuove opportunità a chi ha talento.