Pandemie 18 Luglio 2023 15:43

Long Covid: essere donna è un fattore di rischio? Lo studio

Notevoli le differenze tra i due sessi per classe di età: più sintomi a tre mesi dall'infezione da Covid-19 tra le donne, rispetto agli uomini, di età compresa tra 12 e 50 anni
Long Covid: essere donna è un fattore di rischio? Lo studio

Se i sintomi persistono per più di 3 mesi dalla diagnosi dell’infezione acuta da Covid-19, allora si parla di long Covid. Ne soffrono, indistintamente sia gli adulti che i bambini, ma ad oggi i meccanismi che lo causano sono ancora poco conosciuti. Per questo numerosi gli studi, molti dei quali in corso, tentano di trovare una risposta. Una recente ricerca, condotta presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, ha valutato se e come il rischio di long Covid possa mutare in base alle variazioni di sesso e di età. Tra la popolazione pediatrica sembra che i risultati mettano in evidenza un rischio maggiore di persistenza dei sintomi in epoca adolescenziale.

Lo studio

Gli scienziati hanno esaminato i dati relativi a due diversi studi su soggetti adulti e pediatrici con infezione da Sars-CoV-2. Durante il periodo di osservazione, il 62% dei bambini e l’85% degli adulti hanno riferito almeno un sintomo suggestivo per long Covid a distanza di 3 mesi dalla diagnosi di infezione da Covid-19. Più di un sintomo invece è stato lamentato dal 28% dei bambini e dal 71% degli adulti. In particolare, il 34% tra i piccoli e il 64% degli adulti hanno riferito sintomi persistenti oltre i 3 mesi.

I sintomi più diffusi

I sintomi più comuni riportati nei bambini sono stati quelli respiratori (36%), neurologici (27%), di affaticamento (20%) e gastrointestinali (19%). Negli adulti, i sintomi più comuni sono stati quelli neurologici (66%), di affaticamento (64%), di dolore muscoloscheletrico (63%) e respiratori (57%). L’analisi del tempo alla prima segnalazione di sintomi post Covid-19 ha mostrato che le femmine di qualsiasi età non presentavano un rischio significativamente più elevato rispetto ai maschi. Analogamente, non è stata osservata alcuna differenza tra le classi di età. Notevoli le differenze tra i due sessi per classe di età: il tasso di incidenza cumulativa a 3 mesi di qualsiasi sintomo post-Covid-19 è più alto per le femmine rispetto agli uomini nella fascia di età compresa tra 12 e 50 anni, mentre sembra più basso al di sotto dei 6/7 anni di età.

Le conclusioni

Questo studio evidenzia l’importanza del genere come fattore di rischio per il long Covid, ma solo in specifiche fasce d’età. In particolare, l’elevato rischio riscontrato nelle donne di età compresa tra i 12 e i 50 anni sottolinea la necessità di approfondire il ruolo degli ormoni sessuali sui processi infiammatori/immunitari e autoimmunitari. Tenere conto di queste differenze nella diagnosi, nella prevenzione e nel trattamento del Covid è un passo fondamentale verso la medicina di precisione.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

 

GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Settimana dell’Immunizzazione, Oms: “Vaccinare tutti è umanamente possibile”

L'edizione 2025 della Settimana mondiale dell'immunizzazione esaminerà non solo ciò che i vaccini fanno per migliorare la vita oggi, ma anche ciò si può ottenere nei prossi...
Prevenzione

Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, Sin: “Proteggere il cucciolo d’uomo sin dalla nascita”

La SIN ribadisce le misure fondamentali di protezione per i neonati da virus e batteri per una crescita in salute e al riparo da rischi di infezioni
Nutri e Previeni

Alimentazione, la dieta africana ‘spegne’ l’infiammazione

Allo studio hanno partecipato 77 uomini sani della Tanzania, alcuni sono passati a una dieta occidentale per due settimane, altri ad una africana tradizionale
Prevenzione

Contro le patologie respiratorie la vaccinazione è la via maestra

La vaccinazione rappresenta la strada d’elezione per prevenire e controllare le patologie virali. Le Raccomandazioni di quattro società scientifiche sulla prevenzione delle patologie resp...
Advocacy e Associazioni

Tumore al seno: tossicità finanziaria per il 38% delle donne, 70% affronta spese extra per le cure

Presentati a Roma i risultati del sondaggio su 585 pazienti realizzato da ANDOS e C.R.E.A. Sanità, per indagare gli effetti collaterali della malattia in termini umani, organizzativi, economici...