Gli studiosi della Cardiff University School of Medicine di Cardiff nel Galles hanno identificato quattro biomarkers in comune nel plasma nei pazienti colpiti da long Covid, tutti elevati e indicativi di un livello di infiammazione nell’ organismo eccessivo e continuato
Diagnosticare il long Covid attraverso un prelievo ematico. È questa la possibilità, che in un futuro non troppo lontano, potrebbe cambiare il destino dii tutte quelle persone che si trovano a fare i conti con i sintomi di questa sindrome. Il long Covid, finora, è stato identificato solo dalla costellazione di sintomi, che vanno dalla fatica debilitante all’ ansia, a palpitazioni cardiache.
A proporre una rivoluzione nella diagnosi del long Covid sono gli studiosi della Cardiff University School of Medicine di Cardiff nel Galles. I ricercatori hanno identificato quattro biomarkers in comune nel plasma nei pazienti colpiti da long Covid, tutti molto elevati e indicativi di un livello di infiammazione nell’ organismo eccessivo e continuato. Si tratta di quattro proteine del sistema immunitario osservate nel plasma dei pazienti colpiti dal disturbo esaminati – Ba, iC3b, C5a, e TCC – le quali “hanno diagnosticato nel 78.5 dei casi la presenza di long covid con accuratezza”.
L’indagine ha preso in esame 166 pazienti che avevano avuto il Covid, di cui 79 soffrivano apparentemente di long Covid e 87 no. La specialista di malattie infettive americana, Grace McComsey, che guida lo studio in corso all’università di Cleveland, ‘long Covid Recover’, ha plaudito alla nuova ricerca come la più dettagliata nell’individuare specifici biomarkers della malattia.
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