Esiste una correlazione tra effetti collaterali e risposta immunitaria? Ecco cosa dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità
Non sentirsi al meglio dopo aver ricevuto la vaccinazione contro il Covid è un aspetto da mettere in conto. Di solito questo malessere (febbre, stanchezza, dolori) viene associato ad una buona riuscita dell’operazione: quel che succede nelle prime 24-48 successive all’inoculazione è causato dalla reazione dell’organismo all’ingresso nel corpo di molecole estranee. Per questo nella mente di qualcuno potrebbe palesarsi il ragionamento opposto, ovvero “se non ho avuto reazioni avverse è possibile che il vaccino non abbia fatto effetto”.
Su questo punto l’Organizzazione Mondiale della Sanità è molto chiara. Come riporta “Dottore ma è vero che…?”, il portale della FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri) dedicato al contrasto alle fake news, l’OMS ha spiegato che: «La presenza o l’ampiezza della reazione che si può avere dopo la vaccinazione non predice né riflette la risposta immune al vaccino». Insomma: «Non occorre avere effetti collaterali per essere protetti».
Come spiega Robert Finberg, infettivologo e immunologo dell’Università del Massachusetts: «Dopo la vaccinazione (con vaccino a mRNA), occorrono circa due settimane perché il sistema immunitario monti una difesa di tipo adattativo, specifica per SARS-CoV-2, che conferisca una protezione duratura contro il virus».
Insomma, non basta vaccinarsi per potersi considerare automaticamente protetti dal Covid-19 ma è necessario che passi un po’ di tempo. Il tempo, per l’appunto, che il sistema immunitario si “organizzi”. Appare dunque chiaro che non esiste correlazione tra l’efficacia del vaccino e eventuali reazioni avverse. Queste, invece, sono solo una forma di protezione dell’organismo umano da agenti esterni.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato