“La sostenibilità del nostro Ssn”
L’indagine conoscitiva sulla sostenibilità economica del sistema sanitario svolta dalle commissioni riunite Bilancio e Affari sociali è stata utilissima, in primis perché ha evidenziato i livelli di criticità del sistema sanitario che sono serviti anche a noi per fare il Patto per la salute e poi perché il Parlamento sta condividendo un percorso di riforma della sanità basato sull’attuazione di misure concrete non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista della qualità del servizio erogato ai cittadini. Dall’ indagine sono emerse molte questioni: la necessità di ricentralizzare i controlli, riformare la governance e dare maggior forza nella distribuzione dei farmaci a livello nazionale, tutti temi che stiamo già affrontando dal punto di vista normativo. E’ assolutamente importante però che questo percorso sia accompagnato dalla consapevolezza di tutto il Parlamento e quindi di tutti i cittadini.
Accanto alla sfida della sostenibilità e della qualità dei servizi, c’è un’altra sfida che dobbiamo cogliere, quella dello sviluppo: il sistema salute fa parte del sistema Paese e attorno alla salute non c’è solo il benessere delle persone ma ci sono anche la qualità dei nostri prodotti agroalimentari, la qualità dell’ambiente, ci sono la farmaceutica e l’indotto dell’innovazione e della ricerca e sviluppo, che è fortissimo. Questo è il nostro petrolio, è quello che ci può rendere competitivi rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi del Brics. La salute è un brand del made in Italy e lo deve diventare anche sul piano culturale. Deve essere fonte di investimenti e motore di sviluppo.
Dopo la realizzazione dei costi standard e la “chiusura” del Patto, nel quale, tengo a sottolinearlo, tutte le misure hanno una tabella di marcia e sono sottoposte al controllo di una cabina di regia e monitoraggio, si apre una seconda fase di riforme e queste arriveranno già a partire dall’autunno con la riforma delle nostre agenzie per renderle più competitive, poi ci sarà la riforma degli Irccs volta a mettere a sistema tutta la ricerca biomedica. Altri temi che affronterò in autunno riguardano la sanità integrativa, che può diventare il secondo pilastro del Ssn, e la fertilità, con un grande Piano nazionale che stiamo definendo. Ma il lavoro che ci aspetta non finisce qui, nel semestre di presidenza italiana affronteremo tanti altri temi tra i quali la prevenzione primaria e secondaria (corretti stili di vita, prevenzione dei tumori, etc.), la salute della donna, le malattie trasmissibili, le vaccinazioni, la longevità e le malattie croniche non trasmissibili, la sicurezza alimentare e il contrasto delle frodi in tale settore.
Beatrice Lorenzin