Il decreto legge del 7 gennaio 2022 cambia le regole per la gestione dei casi di positività al Covid-19 nelle aule. Ecco cosa cambia
Cosa succede se si verifica un caso positivo in classe? Ci sono differenze di trattamento degli alunni tra scuola primaria e quella dell’infanzia? Con la fine delle festività natalizie bambini e ragazzi sono tornati in aula come sempre. La volontà del Governo è stata infatti quella di non procedere con rinvii e ricorso alla Dad. Con il decreto legge del 6 gennaio 2022 (n.1) sono state inoltre modificate le regole per la gestione dei casi di positività al Covid-19 in classe. Ma cosa cambia?
Per quanto riguarda, innanzitutto, la scuola dell’infanzia, il decreto legge prevede la sospensione delle attività già in presenza di un solo caso positivo. La durata della sospensione è di 10 giorni.
Con un caso positivo in classe, si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività, test che sarà ripetuto dopo cinque giorni. In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la didattica a distanza per dieci giorni.
Fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l’auto-sorveglianza con l’uso, in aula, delle mascherine FFP2. Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe. Con tre casi nella stessa classe è prevista la Dad per dieci giorni.
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