Sarà pronto per l’autunno, in vista della prossima campagna di immunizzazione contro Covid-19, il vaccino di Moderna aggiornato con la famiglia di varianti Xbb, nel dettaglio Xbb.1.5, Kraken. Lo ha annunciato Chantal Friebertshaeuser, Senior Vice President, Commercial per l’Europa, Medio Oriente, Australia e Canada, in conferenza stampa a Roma con il Ceo Stephane Bancel e […]
I ricercatori: «L’identificazione di potenziali fattori di rischio di Long Covid permetterà di individuare popolazioni vulnerabili e di definire interventi preventivi mirati»
I ricercatori dell’Ucl e dell’Università di Exeter: «Il long Covid può arrivare a influire sulla qualità della vita più di alcuni tumori»
L’efficacia della metformina sul long Covid, un comune farmaco contro il diabete, è stata dimostrata da uno studio statunitense condotto su 1.126 persone in sovrappeso o obese e pubblicato su “The Lancet Infectious Diseases Studio su “The Lancet Infectious Diseases”
Identificati i 12 sintomi distintivi del long Covid, una condizione nota anche come Pasc (sequele post acute dell’infezione da Sars-CoV-2). Un problema che coinvolge potenzialmente oltre 650 milioni di persone in tutto il mondo
Nonostante le malattie cardiovascolari rappresentino ancora oggi la prima causa di mortalita’ nel nostro Paese, responsabili del 44% di tutti i decessi, con una prevalenza piu’ elevata della media europea, quasi la maggior parte dei giovani e’ convinta che la prevenzione sia inutile e che i comportamenti non influenzino la salute cardiovascolare. Lo dimostrano i […]
Mazzone (internista): «Dopo l’infezione o il vaccino si ha una risposta analoga. Riflettere sugli errori fatti per una scienza migliore e profilassi mirate»
Il rischio di long Covid potrebbe aumentare in presenza di bassi livelli di vitamina D: lo suggeriscono i risultati della ricerca italiana presentata nel Congresso Europeo di Endocrinologia a Istanbul e pubblicata su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism. I dati suggeriscono di sottoporre a controlli i livelli di vitamina D dopo l’infezione. Il […]
Si stima che la maggior parte della popolazione mondiale sia stata contagiata dal virus Sars-CoV-2 almeno una volta. Quanto danno causeranno queste infezioni ripetute è ancora oggi oggetto di dibattito
Negli Stati Uniti è caccia aperta al paziente Covid più longevo di sempre. Più precisamente al paziente che si pensa sia positivo da più tempo. Quello che i ricercatori oggi sanno è che il paziente potrebbe vivere nell’area di Columbus, la più grande città dello stato di quasi 1 milione di abitanti, e che è portatore di una versione altamente mutata del virus Sars-CoV-2 che «è diversa da qualsiasi cosa» che gli esperti abbiano visto
Una nuova variante del virus Sars-CoV-2 è stata rilevata per la prima volta in Polonia. In realtà, è nuova solo perché è stata identificata di recente. Uno studio pubblicato sulla rivista Eurosurveillance, infatti, ha dimostrato che il ceppo individuato potrebbe essere in circolazione da diverso tempo. Sembra infatti che la variante sia imparentata con una già visto oltre due anni fa nell’uomo
Anche in caso di reinfezione è possibile sviluppare il Long Covid, la sindrome che insorge anche molte settimane dopo l’infezione acuta. Tuttavia, è più probabile svilupparla alla prima infezione piuttosto che alla seconda, almeno secondo una ricerca britannica
Le zone del cervello maggiormente colpite sono risultate essere la corteccia frontale, parietale e temporale. Inoltre è apparso come le aree cerebrali colpite fossero più estese nell’emisfero destro.
I pazienti con Long Covid hanno maggiori probabilità di soffrire di disturbi del sonno. Un gruppo di ricercatori della Cleveland Clinic ha scoperto che il 41% dei pazienti con la sindrome post-infezione da coronavirus presentava problemi del sonno da moderati a gravi
Sono passati più di tre anni da quando è scoppiata la pandemia nel Mondo e in Italia. Da allora sono circa 26 milioni gli italiani contagiati. «Nella maggior parte dei casi si guarisce dopo qualche mese, ma ci sono pazienti che anche a distanza di 3 anni continuano a stare male», racconta Matteo Tosato, responsabile dell’Unità operativa Day Hospital post-Covid, Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma
Non ci sarebbe alcun pericolo a ricevere il vaccino da positivi, motivo per cui non è stato previsto alcun tampone prima della vaccinazione. Questo, indipendentemente, dal fatto che si tratti della prima dose o di un richiamo
È una domanda «ritornata in voga» nei giorni scorsi, quando il celebre attore italiano, Jerry Calà, è stato costretto a lasciare il set per un malore che poi si è rivelato un infarto. Sulla sua pagina social sono apparsi molti messaggi No Vax che insinuavano che il malore dell’attore dipendesse dal vaccino contro il Covid e che, per certi versi, lo avesse meritato. In realtà, la comunità scientifica concorda sulla sicurezza a lungo termine dei vaccini, compresi quelli contro il Covid
Una ricerca israeliana dimostra che il 15% dei pazienti affetti da long Covid soffre di fibromialgia. La percentuale sale al 26% se si considera il solo genere femminile. Cuomo (anestesista): «La fibromialgia può comparire nei pazienti che soffrono di stress post traumatico, disturbo associato al Covid-19»
Continuare a vaccinarsi contro Covid-19 rimane la strategia più efficace per proteggersi dal rischio di sviluppare una forma grave della malattia. Lo spiega a Sanità Informazione il virologo Fabrizio Pregliasco
Spunta una nuova «sorella» di Omicron, che è stata già rintracciata in alcuni casi in Italia. Si tratta della variante XBF, soprannominata comunemente con il nome di Bythos come il mostro degli abissi marini con busto umano, zampe anteriori di cavallo e coda di pesce. L’Organizzazione mondiale della sanità l’ha inserita nella lista delle varianti di Sars-CoV-2 da tenere sotto osservazione
Le persone che continuano a riportare sintomi mesi dopo aver contratto Covid-19 hanno una probabilità fino a 2,5 volte maggiore di sviluppare disturbi cardiovascolari. Lo dimostra la più ampia revisione sull’argomento, condotta su oltre 5.8 milioni di persone in tutto il mondo, presentata durante il congresso annuale dell’American College of Cardiology a New Orleans. Il parere degli esperti della Società italiana di cardiologia
Capita molto spesso che, tra gli adulti ricoverati in ospedale per Covid-19, qualcuno manifesti sintomi persistenti o limitazioni fisiche anche dopo le dimissioni. Uno studio americano rivela quali sono nello specifico i sintomi più duraturi e per quanto tempo possono continuare a manifestarsi
Non esiste una regola su quanto tempo può passare tra un’infezione all’altra. Tuttavia, uno studio americano ha concluso che, dopo un’infezione Covid-19, il sistema immunitario di una persona può offrire una buona protezione contro la malattia sintomatica la volta successiva per almeno 10 mesi
I sintomi di Gryphon sono simili a quelli legati a Cerberus, che attaccano principalmente le prime vie respiratorie e si manifestano in mal di gola, tosse, raffreddore. Non sempre la febbre si presenta con temperature elevate e, a differenza dei casi delle prime ondate, il sintomo della perdita dell’olfatto e del gusto non è più comune. Ma ci sono tre sintomi in particolare, che sembrano manifestarsi di frequente, ma che spesso possono passare inosservati: vertigini, mal di testa e stanchezza
La variante Orthrus che si sta diffondendo lentamente anche in Italia si manifesta più comunemente con mal di testa, affaticamento, tosse, mal di gola e starnuti. Rispetto al raffreddore, però, la sottovariante si differenzia con altri quattro sintomi: la perdita di appetito, la nausea, il mal di schiena e il fiato corto
Il mal di testa è uno dei sintomi di Covid-19 più comuni e diffusi. Di solito è il primo a manifestarsi, insieme a febbre, tosse e stanchezza. Può colpire tutte le fasce d’età, ma è generalmente più frequente nei pazienti più giovani e nelle persone che soffrono di emicrania
Ad oggi, 28 febbraio 2023, sono 675.188.796 i casi di Covid-19 in tutto il mondo e 6.870.894 i decessi. Mappa elaborata dalla Johns Hopkins CSSE. I casi in Italia L’ultimo bollettino disponibile (23 febbraio 2023): Oggi in Italia il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 25.576.852 (4.720 in più rispetto a ieri). Il […]
Dopo un’infezione Covid-19 sono in tanti a sperimentare una fastidiosa tosse persistente, anche a tampone negativo. Secondo alcuni esperti britannici questo potrebbe dipendere da infezioni diverse che colpiscono in successione
Sarebbe il terzo booster che è raccomandato alle categorie di persone considerate più a rischio: ai soggetti con 80 anni o più; agli ospiti delle strutture residenziali per anziani; agli ultrasessantenni con fragilità motivata da patologie concomitanti o preesistenti, che hanno già ricevuto una seconda dose di richiamo con vaccino a mRna non bivalente
La maggior parte dei sintomi del Long Covid si risolve entro il primo anno dall’infezione nelle persone che hanno avuto una malattia lieve. Queste, in estrema sintesi, sono le conclusioni di uno studio condotto dal KI Research Institute di Kfar Malal, in Israele. I risultati sono stati pubblicati sul British Medical Journal