I sintomi di Gryphon sono simili a quelli legati a Cerberus, che attaccano principalmente le prime vie respiratorie e si manifestano in mal di gola, tosse, raffreddore. Non sempre la febbre si presenta con temperature elevate e, a differenza dei casi delle prime ondate, il sintomo della perdita dell’olfatto e del gusto non è più comune. Ma ci sono tre sintomi in particolare, che sembrano manifestarsi di frequente, ma che spesso possono passare inosservati: vertigini, mal di testa e stanchezza
Da quando l’emergenza Covid-19 è esplosa nuovamente in Cina, l’attenzione dei virologi e degli immunologi si è concentrata molto anche sulla sottovariante Omicron XBB.1.5, chiamata Gryphon. Si teme che questa nuova versione di Omicron possa diventare dominante anche in Italia, dove al momento si segnala solo una crescita moderata dei casi Gryphon. La variante sembra essere in grado di eludere in maniera più efficace l’immunità acquisita con infezione o con i vaccini.
I sintomi di Gryphon sono simili a quelli legati a Cerberus, che attaccano principalmente le prime vie respiratorie e si manifestano in mal di gola, tosse, raffreddore. Non sempre la febbre si presenta con temperature elevate e, a differenza dei casi delle prime ondate, il sintomo della perdita dell’olfatto e del gusto non è più comune. Ma ci sono tre sintomi in particolare, che sembrano manifestarsi di frequente, ma che spesso possono passare inosservati: vertigini, mal di testa e stanchezza. Se infatti tosse, mal di gola e raffreddore possono essere confusi con una qualsiasi altra infezione o con l’influenza, gli altri tre sintomi «nascosti» possono essere completamente ignorati, specialmente in assenza di febbre.
Vertigini, mal di testa e stanchezza possono infatti essere associati allo stress. Per cui può capitare che coloro che sono stati contagiati da Gryphon continuino a svolgere normalmente le loro attività quotidiane, sopportando quel malessere, e contagiando involontariamente altre persone. Sappiamo inoltre che la variante Gryphon è caratterizzata da mutazioni che le consentono di eludere più facilmente l’immunità da infezioni precedenti e da vaccino, e quindi sembra essere più contagiosa. Al momento abbiamo pochi dati sulla sua capacità di causare malattie gravi, ma rimane comunque pericolosa per le persone anziane e immunocompromesse.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato