Pandemie 18 Aprile 2023 14:24

Si può sviluppare il Long Covid alla seconda infezione?

Anche in caso di reinfezione è possibile sviluppare il Long Covid, la sindrome che insorge anche molte settimane dopo l’infezione acuta. Tuttavia, è più probabile svilupparla alla prima infezione piuttosto che alla seconda, almeno secondo una ricerca britannica

Si può sviluppare il Long Covid alla seconda infezione?

Anche in caso di reinfezione è possibile sviluppare il Long Covid, la sindrome che insorge anche molte settimane dopo l’infezione acuta. Tuttavia, è più probabile svilupparla alla prima infezione piuttosto che alla seconda, almeno secondo una ricerca britannica. «Sembra che il rischio sia significativamente inferiore la seconda volta rispetto alla prima volta», afferma Daniel Ayoubkhani, scienziato dell’Office for National Statistics nel Regno Unito. Tuttavia la ricerca britannica, che ha coinvolto oltre 500.000 persone al 5 marzo, conclude chiaramente che il rischio Long Covid non arriva mai a zero.

Il rischio «zero» non esiste, ma alla seconda infezione è più basso

«Il rischio è significativamente inferiore, … ma è ancora non trascurabile», dice Ayoubkhani. «Non è impossibile sviluppare il Long Covid la seconda volta se non lo si è sviluppato la prima volta. Penso che sia il punto chiave del nostro studio», aggiunge. Nella ricerca sono stati monitorati i sintomi del Long Covid, come affaticamento, dolori muscolari, mancanza di respiro e problemi di concentrazione. La «fatigue» e la difficoltà di concentrazione sono risultate le manifestazioni più comuni. Tra gli adulti, il 4% ha riportato sintomi che persistevano almeno quattro settimane dopo la loro prima infezione. Al contrario, solo il 2,4% di coloro che non avevano sviluppato problemi persistenti dopo la prima infezione ha riportato sintomi  dopo il secondo contagio. «Questa è una significativa riduzione delle probabilità», sottolineano i ricercatori.

Rischio Long Covid più basso per immunità acquisita o naturale resistenza

Lo studio non ha esaminato il motivo per cui il rischio di Long Covid sarebbe inferiore in una seconda infezione rispetto a una prima. Ma Ayoubkhani dice che potrebbero esserci diverse ragioni, come ad esempio l’immunità acquisita da precedenti infezioni o una naturale resistenza alla sindrome post-infezione. I risultati della ricerca britannica sono coerenti con uno studio americano precedente, condotto esaminando i dati di centinaia di migliaia di pazienti trattati attraverso la US Veterans Administration. Lo studio, pubblicato lo scorso novembre, ha rilevato che il rischio di avere ancora problemi di salute un anno dopo aver contratto il Covid è sceso da circa il 10% da una prima infezione a circa il 6% da una seconda infezione.

Omicron legata a un minor rischio di sindrome post-infezione

«Innegabilmente, stiamo vedendo molto, molto chiaramente che per la seconda infezione il rischio è inferiore rispetto alla prima infezione», afferma Ziyad Al-Aly , un epidemiologo della Washington University di St. Louis che ha condotto lo studio. Al-Aly concorda sul fatto che potrebbe essere dovuto in parte all’immunità acquisita dalla prima infezione. Un altro fattore è che i ceppi successivi del virus sembrano causare malattie più lievi, il che potrebbe renderli meno propensi a portare il Long Covid. «Quando le persone sono state reinfettate, generalmente sono state nuovamente infettate da Omicron, che è certamente più mite», dice Al-Aly.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Covid: spunta la variante JN.1, nuova “sorvegliata speciale” dell’Oms. Ciccozzi: “Aumentano le reinfezioni”
Una nuova "sorella" di Omicron è stata classificata come “variante di interesse” dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, a causa “della sua diffusione in rapido aumento”. Si tratta di JN.1, rilevata in molti paesi in tutto il mondo. Inoltre, uno studio italiano che sarà pubblicato sulla rivista "Pathogen and Global Health" ha analizzato JN.1, concludendo che questa variante "va seguita e monitorata"
Long Covid: rischio sovrastimato? Comunità scientifica divisa
Tracy Beth Høeg dell’Università della California, San Francisco, e il suo team di ricerca hanno affermato che c'è una buona probabilità che il Long Covid sia stato sovrastimato. Le conclusioni del loro lavoro hanno sollevato un polverone di polemiche all'interno della comunità scientifica
Long Covid: più vicini a un test del sangue per la diagnosi
I pazienti con Long Covid presentano chiare differenze nella funzione immunitaria e ormonale rispetto alle persone senza sindrome post-infezione. Questo significa che nel plasma potrebbero esserci molecole specifiche in grado di aiutarci a identificare coloro che hanno il Long Covid da chi no
Long Covid: il rischio aumenta quanto più a lungo dura l’infezione
Anche la durata dell'infezione è un importante fattore predittivo del Long Covid, responsabile della persistenza dei sintomi anche dopo settimane e mesi dalla fine della malattia. A dimostrarlo è uno studio italiano
di V.A.
Long Covid: scoperto meccanismo autoimmune dietro complicanze cardiache
Nella metà dei casi, i pazienti ricoverati per Covid-19 con conseguente danno cardiaco soffrono di complicanze al cuore per diversi mesi dopo le dimissioni. Un gruppo di ricercatori Humanitas ha studiato il meccanismo all’origine del fenomeno: una reazione autoimmune che potrebbe spiegare la varietà delle manifestazioni - anche non cardiache – del Long Covid. I risultati pubblicati su Circulation.
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...