Pandemie 21 Settembre 2021 15:22

Terza dose di vaccino, chi deve farla e perché? È sicura? Le risposte dell’Aifa

Da lunedì 20 settembre la somministrazione della terza dose di vaccino è diventata realtà. L’Agenzia italiana del Farmaco risponde alle domande più comuni

Terza dose di vaccino, chi deve farla e perché? È sicura? Le risposte dell’Aifa

A cosa serve la terza dose di vaccino? Quali sono le categorie interessate? Ci sono abbastanza dati che confermano la sua utilità e la sua sicurezza? A queste domande risponde l’Agenzia Italiana del Farmaco.

Perché una dose addizionale di vaccino?

Le evidenze attualmente disponibili mostrano che i soggetti trapiantati con organo solido o con condizioni di immunosoppressione presentano una ridotta risposta anticorpale a seguito di un ciclo completo di vaccinazione primaria (due dosi di Pfizer, Moderna, AstraZeneca e una dose di vaccino Covid-19 J&J).

Secondo diversi studi la somministrazione della terza dose di vaccino a mRNA in questi soggetti può aumentare gli anticorpi e la percentuale di sieroconversione.

«In queste persone – scrive l’Aifa –, che sono considerate particolarmente vulnerabili per l’aumentato rischio di malattia grave, la dose addizionale di vaccino vuole garantire una migliore risposta immunitaria e, quindi, aumentare la protezione nei confronti del Covid-19».

Quali vaccini vengono utilizzati per effettuare la terza dose?

In tutti i casi la terza somministrazione si basa su uno dei due vaccini a mRNA autorizzati in Italia. Parliamo dunque di Comirnaty (Pfizer/Biontech) e Spikevax (Moderna). Questo accade anche qualora fosse stata eseguita una prima vaccinazione con vaccino adenovirale, ovvero Vaxzevria (AstraZeneca) e Covid-19 Vaccine Janssen (Johnson&Johnson). Inoltre, nel caso in cui non fosse disponibile il medesimo vaccino a mRNA utilizzato per le prime due dosi, si potrà ricorrere alla somministrazione di una dose aggiuntiva “eterologa” con il tipo diverso di vaccino a mRNA.

Per chi è appropriato considerare una dose addizionale sin da subito?

La terza dose di vaccino Covid-19 prioritariamente può essere presa in considerazione nei soggetti adulti e adolescenti di età superiore a 12 anni (vaccino Comirnaty) o maggiori di 18 anni (vaccino Spikevax) in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante. Rientrano in questa categoria i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile. La dose addizionale dovrebbe essere somministrata dopo almeno 28 giorni dall’ultima dose del ciclo vaccinale primario.

Ricevere una dose addizionale di vaccino è sicuro? Esistono dati a sufficienza per dimostrarlo?

Stando a quanto dichiarato dall’Aifa, «dati preliminari sulla tollerabilità della terza dose di vaccino a mRNA si basano su studi di dimensioni limitate e mostrano un profilo di sicurezza simile al profilo di sicurezza osservato dopo la prima o seconda dose». Questo sia in termini di tipologia che di frequenza degli eventi indesiderati locali (dolore e arrossamento nella sede dell’iniezione) e sistemici (stanchezza, cefalea, brividi, febbre). Non risultano però disponibili al momento dati sulla sicurezza della terza dose di vaccino negli adolescenti con condizioni di immunosoppressione.

 

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